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lunedì 6 novembre 2017

Turismo, presente e futuro per Cuba

Cuba ha raggiunto, in questi giorni, i 4 milioni di turisti con 54 giorni di anticipo sull’anno scorso. Tutte le strutture danneggiate da “Irma”, specie nei Cayos della costa nord settentrionale sono stati riaperti alla grande. Mi viene il magone pensando a quando erano poche migliaia, ma mi sembra che il cammino intrapreso sia quello giusto anche per alleggerire il “bloqueo” che si fa sempre più opprimente.
Come già ho avuto occasione di dire, sono sorti molti alberghi nuovi, anche di lusso e l’offerta privata di vitto e alloggio è vasta e diffusa in tutta l’Isola.
Fra i progetti, ambiziosi di aumentare, oltre agli alberghi, le infrastrutture con campi da golf e parchi tematici. Al momento sono in avanzato stato di costruzione due nuovi grandi alberghi: il Packard e il Paseo y Malecón. Il primo sorge sull’area del “vecchio” e molto più modesto, di pretese e dimensioni Packard, il secondo in un’area dove sono stati demoliti edifici pericolanti e si affacciano entrambi sul Paseo del Prado di fronte al Malecón su lati contrapposti del Paseo. Il Packard è più arretrato rispetto al fronte del mare, mentre per l’altro si stanno studiando sistemi di difesa per eventuali tormente, uragani o comunque violente mareggiate, dato che solo la strada lo separa dall’Oceano.

In questa scalata che mira sempre più in alto, ci sono anche le crociere con la bellezza di 25 navi che ormeggiano nei porti cubani per la loro navigazione nei Caraibi.

sabato 4 novembre 2017

Embargo? No, "Bloqueo"!

In diverse occasioni di scambio, verbale o scritto, ho avuto occasione di rendermi conto che moltissime persone sono disinformate o male informate in relazione all’embargo degli Stati Uniti verso Cuba. La domanda più frequente è: “Ma Cuba non può comprare in altri Paesi?” Seguita da: “evidentemente non ha i soldi”.
Come si vede una nozione molto semplicistica. Il mal chiamato “embargo” che normalmente può essere parziale o totale e che vieta la vendita a un determinato Paese, nel caso di Cuba è un vero e proprio blocco commerciale, economico e finanziario, molto articolato e con deroghe che vengono applicate a discrezione del Presidente degli Stati Uniti che però non può abolirlo in toto, essendo Legge, deve essere votato dal Congresso.
Per rispondere alla prima domanda si può dire che Cuba può comprare in altri Paesi e lo fa in molte parti del mondo, ma il discorso non è il “comprare” se non “commerciare” quindi anche vendere, per ottenere i capitali necessari agli interscambi. Purtroppo ci sono molti prodotti sofisticati che si trovano solo negli Stati Uniti e Cuba non li può ottenere nemmeno da Paesi terzi, in quanto il cosiddetto embargo proibisce a chiunque la vendita a Cuba di prodotti del loro Paese o che contengano più del 10% di materiale nordamericano se fabbricati da imprese straniere, al di la dei costi di trasporto e dei tempi di consegna.
Questo, in linea di massima, il problema acquisti che peraltro non possono essere effettuati in dollari americani, ma devono essere fatti in altre valute con incidenza nei cambi. Cuba poi non ha accesso a crediti del FMI o istituzioni simili, controllate strettamente dagli Stati Uniti e molti istituti bancari hanno cancellato le loro relazioni con Cuba per paura di mega multe in cui alcuni di questi istituti sono stati vittime per aver fatto transazioni finanziarie con Cuba.
A questo si aggiungono le esportazioni, per rispondere alla seconda affermazione. Come si diceva, Cuba commercia, con difficoltà, con il resto del mondo, ma quanto ha perso in 55 anni e continua a perdere senza un mercato infinito come quello degli Stati Uniti, dove solo il rum e i sigari sono prodotti che avrebbero larghissima diffusione? Per non parlare di turismo e crociere, con porti come quello di Miami e altri della Florida, ma non solo che sono base di centinaia di crociere caraibiche che potrebbero toccare Cuba.
Ammesso che questa Legge statunitense possa aver avuto fondamento in un passato, ormai lontano, oggi è anacronistica, contro l’ordinamento giuridico internazionale, vista la sua extra territorialità, contraria anche agli interessi e diritti degli stessi cittadini degli USA e causa di gravi violazioni dei diritti, anche umani, di un popolo intero che ha visto e vede morire, nel corso degli anni, migliaia di persone di ogni età e sesso per mancanza di strumenti o medicine “made in USA”.
Il mondo, ancora una volta ha votato per far abolire questa Legge con 191 voti contro 2 (Stati Uniti e Israele), ma il mal chiamato “embargo” continua.

mercoledì 1 novembre 2017

Visti...da lontano

Tra le misure a “difesa dei Diritti Umani” prese da Trumpone il magnifico (prepotente), c’è stata oltre alla riduzione, in generale, del personale in servizio all’Ambasciata all’Avana, la chiusura totale dei servizi consolari. Da molti anni esisteva un accordo migratorio che prevedeva la concessione di visti a non meno di 20 mila cubani ogni anno per ricongiunzione famigliare o semplicemente per risiedere negli Stati Uniti. Evidentemente, per far fronte a questa mole di lavoro, oltre ai visti per visite temporanee, ci voleva un nutrito numero di funzionari, oggi azzerato. Le pratiche relative devono essere dirette al Consolato Generale degli Stati Uniti a Bogotà.
Considerando che ci vuole un visto per la Colombia e che non ci sono voli diretti, ma bisogna andare via Panama, oltre alle spese di viaggio più vitto e alloggio, quanti cubani possono permettersi di andare (e poi tornare) a Bogotà per sostenere la necessaria intervista, magari per sentirsi dire che il visto non è stato concesso?
Ma, oltre a questo dettaglio, mai adottato nemmeno dai repubblicani più recalcitranti come Nixon, Reagan e i Bush padre e figlio, con l’espulsione dei diplomatici cubani a Washington, è rimasto un solo funzionario consolare in quella sede a far fronte alle richieste di cittadini statunitensi e di cubani residenti che hanno il sacrosanto diritto di effettuare viaggi al loro Paese d’origine.

Questi piccoli dettagli, oltre a molti altri, non sono stati menzionati dalla Paladina dei Diritti Umani nella sua dichiarazione di voto contro l’abolizione dell’embargo. 

sabato 28 ottobre 2017

525 anni dalla "scoperta"

Sono passati 525 anni da quando, in un giorno come oggi, l’ammiraglio genovese (sembra nativo dell’entroterra piacentino), Cristoforo Colombo, poi naturalizzato e al servizio della Spagna come Crstóbal Colón, dopo aver toccato la prima terra americana nell’isola battezzata come San Salvador, oggi Watling nell’arcipelago delle Bahamas il giorno 13, giunse a “scoprire” la “terra più bella che occhio umano abbia visto”: l’isola di Cuba.

A questo proposito ricordo la visita del senatore Taviani, pure genovese, profondo studioso della storia di Colombo nel 1992 all’Avana, con la mostra itinerante sulla “scoperta”, in occasione del quinto centenario. In quell’ambito in un ricevimento offerto, l’Historiador dell’Avana, Eusebio Leal Spengler, coniò la formula dell’ “incontro di due culture” che preferiva a quella della “scoperta dell’America”.

venerdì 27 ottobre 2017

Aiuti italiani a Cuba

Dopo i 300 mila Euro consegnati come aiuto ai danneggiati dall'uragano Irma, l'Ambasciatore italiano Andrea Ferrari ha consegnato altri 500 mila Euro da utilizzare, congiuntamente all'Unicef, per il programma alimentare.

sabato 21 ottobre 2017

Links del libro sulla rinascita del turismo a Cuba

http://www.amazon.com/dp/B0739ZJMYT http://www.amazon.com/renacimiento-turismo-visto-italiano-Spanish-ebook/dp/B073B33FYV

venerdì 20 ottobre 2017

Addio alle armi? Ma quando mai...

In una recente conferenza stampa, l’ex rivale e adesso culo e camicia (chi sarà la camicia?) di Trumpone, il senatore per la Florida Marco Rubio (i cui genitori abbandonarono Cuba nel 1956, quindi con Batista al potere), commentando le richieste di regolamentazione della legge sulle armi, ha detto che le leggi ci sono per i cittadini perbene, mentre i criminali non le osservano. Pertanto è giusto che i cittadini ligi alle medesime abbiano tutto il diritto, previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti, di essere armati fino ai denti. Ma, siccome i criminali non rispettano le leggi, è giusto dargli una mano? Probabilmente, poi, il nostro Marchetta, dato che viene foraggiato immensamente dalle compagnie produttrici di armi per le sue campagne elettorali, non conosce il detto: “l’occasione fa l’uomo ladro” che in questo caso potrebbe essere: l’arma fa il  franco tiratore o sparacchiatore all’impazzata.
In generale, quindi, negli Stati Uniti ci si può armare con estrema facilità, le leggi relative sono emanate dai singoli Stati e possono avere sfumature più o meno liberali o restrittive. Nel caso della Florida, uno può comprarsi qualunque tipo di arma, anche un carro armato o un aereo da combattimento. La difficoltà risulta essere, nel primo caso, che non può circolare per le strade urbane con i cingoli, ma ricoprendo i cingoli o le ruote con la gomma, non ci sono problemi. Nel secondo caso bisognerebbe disporre di una pista di decollo e atterraggio, cosa fra l’altro non difficile in un Paese dagli spazi infiniti.

Nelle foto (di qualche anno fa) scattate nella mitica US 1 nel tratto South West di Miami, in un banco di pegni, era in vendita questo blindato che seppur non avendo armi attive, non mi sembra proprio un veicolo per pacifiche scampagnate o per portare i bambini a scuola.



martedì 10 ottobre 2017

Cuba, Italia e gioco del Calcio

Il nostro connazionale Lorenzo Mambrini che lo scorso campionato ha portato al successo la squadra di Santiago de Cuba è stato promosso, almeno formalmente per questioni burocratiche, come “secondo” della Selezione Nazionale del Calcio cubano. Contestualmente è stato anche nominato responsabile principale della squadra di Città Avana che lo scorso campionato è tragicamente retrocessa alla serie inferiore, con la speranza che la riporti nella categoria maggiore.
Alla guida della Nazionale Cubana c’è già stata la non felicissima esperienza di un tecnico italiano agli inizi degli anni ’90, si chiamava Campari, non ricordo il nome, e proveniva dalle incipienti squadre femminili italiane. Dichiaratosi entusiasta delle reali, potenzialità degli atleti cubani era convinto di poter ottenere grandi risultati con metodi non tradizionali, ritmo musicale compreso. In effetti le carenze magggiori sono nell’impostazione tecnico tattica. Non ricordo se rimase anche per il secondo mandato, ma credo che se così fu, non lo terminò.
Non conosco Lorenzo Mambrini, ma ovviamente gli faccio i migliori auguri per la sua carriera cubana, sia di club che di Nazionale.
A proposito di Italia, ricordo un altro fatto non proprio diretto, vista la sconosciuta reale nazionalità del personaggio che però si è consacrato in Italia, dopo Barcellona da dove si è portato nentemeno che Luis Suarez, particolarmente nell’Internazionale e già sulla via del declino, per ragioni di età ha finito la carriera nella Roma: il Mago Helenio Herrera.
Ricordo un colloquio con l’allora Presidente della Federazione Cubana di Futból, José Reinoso, mentre si trovava in vacanza a Cuba con la Moglie Fiora Gandolfi.
Ci trovavamo nella hall dell’Habana Libre, dove si erano dati appuntamento con l’amanbilità di invitarmi. HH, ormai anziano e in pensione a Venezia, città della sua signora, si offrì gratuitamente di fermarsi o tornare a Cuba per alcuni mesi per dare un seminario e trasmettere l,e sue esperienze e conoscenze agli allenatori cubani. A quei tempi il Calcio, a Cuba, contava come il 2 a briscola e le condizioni politiche ed economiche non erano mature per quel passo che avrebbe, forse, essere stato abbastanza d’aiuto, se non importante. Nun ce allargamo, come si dice a Milano. Prova contraria non esiste, ma fu l’inizio di alcuni miei disaccordi con Reinoso che poi fu l’artefice della venuta di Campari.
Il tempo guarisce tante cose e trovandomi casualmente, al mio ritorno a Cuba a vivere a 50 metri da casa di Reinoso, siamo tornati amici e tra una chiacchiera e l’altra abbiamo ricordato il fatto, dove si è giustificato come indicavo sopra, L’arrivo di Campari avvenne qualche anno dopo e il Calcio cubano continuava a valere come il 2 a briscola…
Come altra curiosità mi hanno detto che un 16 enne figlio di padre italiano e madre cubana, cresciuto in Italia dall’età di tre mesi, sta giocando nelle minori del Torino con buona possibilità di esordio in serie A.


domenica 8 ottobre 2017

50 anni, da mito alla posterità

 Oggi ricorre il 50° della caduta in combattimento di Ernesto Guevara de la Serna, dai cubani soprannominato "Che", per quel suo intercalare tipico argentino. Catturato e ferito in un'imboscata dell'esercito boliviano venne rinchiuso nella piccola scuola della località di Higueras e ucciso a sangue freddo. Famosa è la foto che ha circolato nel mondo che lo vede nella posizione del "Cristo" del Mantegna.
Passato alla posterità, a dispetto dei suoi nemici, sopratutto nella zona di Valle Grande, dove è stato sepolto in una fossa comune scoperta 20 anni fa, viene addirittura santificato e posto sugli altari con altri simboli della religione cristiana.





mercoledì 4 ottobre 2017

Ma Portorico e le Isole Vergini dipendono dagli USA o no?

Trumpone (dopo due settimane dal Passaggio di Maria) è arrivato a Portorico, naturalmente cibi e bevande se le è portate dal continente e le strade principali sono asciutte. Gli abitanti vivono ancora nell’indigenza più assoluta. Peccato che non vada più spesso a Las Vegas dove ci sono stati 59 morti e oltre 500 feriti per una sparatoria (sic!). Ma si sa nel Paese dei Diritti Umani, ogni cittadino ha diritta a tenere (almeno) un’arma per difendersi. Peccato per i non cittadini che si trovano da quelle parti.

Per autoerotismo ha ordinato il rimpatrio, di 15 diplomatici dall’Ambasciata di Cuba a Washington. Dice: “per reciprocità”, ma i suoi diplomatici li ha ritirati lui, non sono mica stati espulsi. Sta di fatto che le relazioni consolari: visti, riunificazioni familiari ecc., stanno precipitando a livello degli anni ’60. Del secolo scorso.