Presentato dal dottor Claudio Izquierdo, sociologo, scrittore e regista, il libro “Historia y pasión del automóvil en Cuba”, di Marcelo Israel Gorajuría Marichal, naturalmente giunto a bordo di auto d’epoca, pluripremiata. Per la precisione una Ford modello A del 1930.
Un libro ricco di testo, documenti, statistiche e sopratutto di immagini che fanno rivivere la storia dell’automobilismo cubano, sportivo e non, fin dall’arrivo della prima quattroruote nel 1898, proveniente dalla Francia e di marca rimasta sconosciuta: La Parisienne. Probabilmente un prodotto artigianale.
Nella raccolta di dati e documentazione non potevano mancare le citazioni dei Gran Premi dell’Avana del 1957 e 1958 nel quale il pilota argentino pluricampione del mondo con Maserati e Ferrari, Juan Manuel Fangio, fu il grande assente in quanto venne rapito da giovani rivoluzionari ai quali è poi rimasto legato da amicizia, poche ore prima dell’inizio della gara. Non manca nemmeno il Gran Premio dell Stelle del 1997, organizzato grazie all’impulso organizzativo del comune amico Sergio Terni, all’epoca presidente e fondatore della TES (Turismo Specializzato a Cuba), nel quale hanno partecipato diversi campioni del Mondo di Formula 1 che si sono cimentati, per l’occasione in una gara di karting.
La storia, non conlusa, racconta poi della fondazione del club di auto d'epoca "A lo cubano", di cui l'autore del libro è stato uno degli artefici e i flash sulle recenti visite di Stirlig Moss e Jean Todd.
La storia, non conlusa, racconta poi della fondazione del club di auto d'epoca "A lo cubano", di cui l'autore del libro è stato uno degli artefici e i flash sulle recenti visite di Stirlig Moss e Jean Todd.
Ho visto crescere questo libro fin dalla sua gestazione la passione e la dedizione posta nel lavoro, lungo e meticoloso dal suo autore a cui mi lega un’amicizia quasi quarantennale. L’edizione, peraltro molto curata, viene un po’ penalizzata dalla mancata pubblicazione in colore di molte immagini che lo sono nell’originale, specie le più recenti e le riproduzioni dei marchi dei fabbricanti.
Vadano i complimenti e gli auguri all’autore per questo suo terzo volume che, per il sottoscritto, è indubbiamente superiore agli altri due e che merita di trovare edizioni, magari tradotte in atre lingue per altri Paesi, dove gli si possa dare una veste editoriale ancora più ricca e completa.
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