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martedì 31 dicembre 2024

Buon 2025

 Auguro a tutti un prospero e felice anno nuovo.

martedì 24 dicembre 2024

Il prossimo futuro "democratico"

 Il “pacifista” Donald Trump ha dichiarato di essere pronto a riprendere il controllo del Canale di Panama che, come indica il suo nome, si trova nell’omonimo stato. In che modo se ne impossesserebbe? Con le armi o con la guerra economica che seppur non cruenta è sempre una guerra che porta fame e disagi? La ha già dichiarata a Messico e Canada ed è vicino a farlo con l’Unione Europea. Viva il Despota camuffato da Democratico per chi crede che le macchinose elezioni nordamericane, in cui effettivamente è più facile fare brogli che non con le schede “una persona un voto”, siano solo un problema interno.

sabato 21 dicembre 2024

Ma dove sta la privacy?

 Qualche giorno fa, ho inviato una mail alla Redazione giornalistica de La 7, l'emittente televisiva che consideravo e considero la migliore italiana e che fra l'altro è l'unica che posso ricevere in streaming dal momento che i satelliti italiani non sono visibili da qua e le altre emittenti non si ricevono via web. Nella mail chiedevo un eventuale riscontro su un argomento che pensavo potesse avere un interesse giornalistico. Per utta risposta dopo breve tempo ho ricevuto su "Telegram" una serie di non richiesti servizi del telegiornale dell'emittente che non avevano niente a che vedere con quanto richiesto e non ho avuto invece riscontro tramite mail, come avrei desiderato, sull'argomento proposto. Se La 7 ha voluto impressionarmi con la sua capacità investigativa, c'è riuscita. A questo punto, però, mi dico: se una "semplice" redazione giornalistica trova immediatamente un numero di cellulare con tanto di prefisso internazionale su un'applicazione che tanto si vanta della protezione della privacy, allora siamo veramente circondati da infinità di "Grandi Fratelli". E dove sta l'efficienza di Telegram?

giovedì 19 dicembre 2024

Addio Libreta de abastecimiento? Sembra proprio di sì.

 Stanno per scomparire i prodotti sovvenzionati, per gli amici la “Libreta”. Uno dei motivi ufficiali è che di questi prodotti ne fruisce, a prezzo agevolato, anche chi non ne ha la necessità. In realtà è, o era già che da molto non è così, il modo di ricevere prodotti introvabili o quasi sul mercato libero e parlo di prodotti di base come era specificato: pane, sale, zucchero, riso, olio, uova e altri generi alimentari o necessari come i prodotti per l’igiene che per la verità, questi ultimi, sono reperibili sul mercato “libero” seppure a prezzi non proprio economici. Per i prodotti alimentari di base che in realtà sono molto in arretrato nelle consegne con la Libreta il problema è diverso: alcuni di loro non si trovano o si trovano con molta fatica e sforzo di ricerca ed a prezzi esorbitanti presso rivenditori o produttori privati. Viene spontanea la domanda: il sistema socialista non prevede un certo egualitarismo e protezione? MI sembra che il socialismo a parole che lascia sempre più spazio al mercato o al mercato statale fatto tramite i produttori privati, non sia proprio il sistema sognato.

La Libreta è stata indubbiamente di grande aiuto specialmente quando il sovvenzionamento era sostenuto dal grande appoggio dell’Unione Sovietica e degli altri Paesi Socialisti europei. Il panino sovvenzionato costava 5 centesimi (fino a due per persona da 80 gr.) e quando era disponibile “liberato” a 20. Oggi costa 2 pesos il sovvenzionato (max 1 per persona da 60 gr.) e 12 pesos, quando c’è, quello “liberato” senza limite di pezzi.

Detto questo, personalmente e senza rinnegare il mio passato di difensore di Cuba a cui ho praticamente dedicato una vita, considero sempre migliori le idee di una Sinistra moderna piuttosto che il capitalismo selvaggio o il razzismo e il conservatorismo bacchettone delle Destre.

Quello che mi rende malinconico e preoccupato è vedere il precipizio che si è già iniziato a creare da tempo in questo Paese. Siamo proprio sicuri che sia colpa solo dell’embargo capestro che seppure, indurito e rafforzato nel tempo, è presente da 60 anni? Non ci sarà da rivedere qualcosa nel Sistema che non siano misure palliative?

Quando vado per la strada vedo i più disparati mezzi di trasporto che vanno   propri piedi alle biciclette, moto e motorini, carretti a cavallo e auto, sempre meno trasporti pubblici. E a proposito di auto se ne vedono di tutti i tipi e modelli da quelle americane prevalentemente anni ’50, ma anche precedenti a quelle sovietiche e polacche degli anni ‘60/80 con qualche rarità di altri Paesi europei come Germania, Francia e Italia di diverse epoche. Assieme a queste però, si vedono anche moderne auto cinesi e giapponesi fra le quali anche modelli abbastanza “lussuosi” dal costo di varie decine di migliaia di dollari, tipo Suv con targa “P” ovvero Particular (privata). Chi se le può permettere in un Paese dove le banche non danno, a chi ne avrebbe diritto, la valuta che riceve dall’estero? Un segno che la disparità avanza a dispetto dei princìpi del Socialismo. 

venerdì 13 dicembre 2024

E continuano a prenderci per il culo

 

Tutte le mattine, col primo notiziario della giornata, la Televisione Cubana stabilisce un contatto con il Ministero dell’Energia e Miniere per conoscere l’andamento della situazione energetica del Paese. Il giornalista incaricato, praticamente sempre lo stesso: per la cronaca Bernardo Espinosa, è costretto a levatacce antelucane per andare in onda nelle primissime ore del mattino intervistando, abitualmente, il Direttore Generale del Servizio Elettrico il quale fornisce una serie di dati praticamente inutili dal momento che la persona comune non capisce e non gli interessa di sapere quanti Megawatt si prevede di produrre nella giornata e quanti ne mancano per coprire la domanda con relativo deficit. Oltre a questo si dà un’informazione che come tale è magari più accettabile, seppure anch’essa senza risvolto pratico, sulle centrali fuori servizio e quelle che si presume vengano ripristinate. Questa mattina (venerdì 13, sic!), la solita solfa veramente inutile di informazioni e nessuno ha menzionato che ci sarebbe stata l’interruzione del servizio in diverse zone della Capitale di “quasi” 8 ore per manutenzione programmata degli impianti. Questa interruzione “programmata” non rientra nel piano settimanale che viene distribuito con la città divisa in “blocchi” dove vengono indicate le interruzioni previste o possibili durante i giorni della settimana e con le ore previste per ogni “blocco” che da quattro sono passate a cinque. Sta di fatto che nella nostra zona che peraltro non risultava nell’elenco di cui si è venuti a conoscenza soltanto dopo le interruzioni, alle 8 il flusso è stato interrotto fino alle 9.30, poi a mezzogiorno in punto si è interrotto fino alle 20.50, superando così le previste “quasi” 8 ore. È certo che il servizio deve essere ripreso a scaglioni per evitare shock da sovraccarico, però sarebbe anche bello sapere con che ordine e in che tempi viene ristabilito.

Ma perché non si danno informazioni veramente utili e veritiere invece di far vedere che si mantiene il popolo informato con dati che comunque in pratica non servono e nessuno li capisce?

martedì 10 dicembre 2024

Presentata la vita e opera di Juan Padrón

 In una sala Taganana dell’Hotel Nacional de Cuba, affollata fino all’inverosimile, è stato presentato il libro “De historietas y animaciones: a vida de Juan Padrón” di Aramis Acosta Caulineau. Il libro riassume tutta la vita di Juan dalla nascita e i suoi primi anni vissuti con la famiglia nella provincia di Matanzas, dove già precocemente, con suo fratello Ernesto, si dedicava a tentativi da cineasta con una cinepresa 8mm Kodak. Poi gli studi e l’arrivo all’Avana con l’ingresso all’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematografica) dove in breve divenne il n° 1 del cinema di animazione.

Ebbi la fortuna di conoscerlo all’apice della sua carriera e i colpì il suo carattere naturalmente positivo sempre di buon umore e con la battuta folgorante. Con la sua conoscenza ebbi la fortuna di fare amicizia con un altro genio dell’umorismo grafico che era Juaquin Lavado, in arte Quino, che gli affidò il compito di portare la sua Mafalda sugli schermi e poi di animare una serie di strisce umoristiche che presero il nome di “Quinoscopio”.

Un caro ricordo per due persone indimenticabili

mercoledì 4 dicembre 2024

Informazione o no? Sullo stato del Sistema Energetico Nazionale

 Nonostante le rassicuranti dichiarazioni quotidiane degli alti dirigenti responsabili del sistema energetico nazionale gli oscuramenti prolungati, al di fuori di quelli programmati settimanalmente, si ripetono. Secondo quanto andavano e vanno dicendo tramite i mezzi d’informazione e cioè che cadute del SEN (Sistema Energetico Nazionale) non sarebbero più potuti succedere. Proprio la settimana scorsa correvano voci incontrollate, ma evidentemente bene informate, che in questa si sarebbe verificato un black-out prolungato (come è accaduto). Cosa prontamente smentita da questi signori con grande enfasi. Viene da pensare che i casi sono due: o sono dei bugiardi che non tengono conto delle gambe corte delle loro menzogne, o sono degli incapaci che non sanno valutare le vere condizioni del sistema che non è un mistero, è gravemente malato a causa dell’anzianità, la mancanza di manutenzione, di ricambi e la scarsezza di alimentazione col petrolio.

A questo proposito sembra che Cuba stia esportando il relativamente poco petrolio che produce, per poi elemosinare a Paesi amici come Venezuela, Messico e Russia il carburante a condizioni favorevoli. Tra questi, fra l’altro, il Venezuela che è grande produttore ha i suoi problemi interni ed economici per cui le quote si sono ridotte di molto rispetto a tempi migliori, seppure adesso si prevede un aumento della quota. Restando in questo campo, l’Iran, grande produttore che gode di un appoggio politico incondizionato da parte di Cuba, non mi consta abbia inviato un solo barile di petrolio. Se sbaglio correggetemi.

Indubbiamente a tutto questo contribuisce l’embargo nordamericano che dura da oltre 60 anni e che limita fortemente la liquidità di Cuba non più assistita in tutto e per tutto dall’estinta Unione Sovietica. Ma stando così le cose, fino a quando si potrà andare avanti? La gente è esasperata e al tempo stesso rassegnata perché non vede via d’uscita. Nei giorni, sempre più frequenti di mancanza del fluido elettrico e stante la mancanza anche del GPL non è possibile cucinar, qualcuno si è inventato un barbecue alimentato con carbone vegetale e gli altri, se hanno fatto scorta di pane, quando c’è…devono accontentarsi di quello con qualche companatico comprato a caro prezzo nelle fiorenti botteghe private o altrimenti riempire le pagnottelle con amore e fantasia come diceva il grande Principe De Curtis.

Due dei maggiori introiti ormai non esistono più o quasi: la produzione di zucchero di cui Cuba era uno dei maggiori produttori per quantità e qualità è ridotta praticamente a zero, ed è costretta a importare il prodotto finito…L’altra fonte che dagli anni ’80 del secolo scorso era andata in crescendo, fino alla Pandemia del Covid, si sta sempre più riducendo anche per l’arrivo sempre meno frequente di visitatori tradizionali con in testa i canadesi che non  possono essere sostituiti per numero e potere d’acquisto dall’innesto nel mercato dei russi e per contro si continuano a costruire alberghi faraonici che rimangono vuoti dopo aver succhiato capitali che potevano essere investiti altrove.

Personalmente magari sbaglio anche qua, l’assenza di un personaggio carismatico e di livello mondiale che volente o nolente era una fonte di propaganda, come Fidel Castro, ha avuto il suo piccolo ruolo nella contrazione turistica. Chissà, molti tra quelli che visitavano Cuba avevano anche la speranza, per quanto remota, di poter vedere il grande leader scomparso. Fatto sta che al di là che potesse o meno essere una involontaria fonte di promozione turistica, la sua mancanza si sente anche nella vita di tutti i giorni e il carisma internazionale e soprattutto interno che aveva non è più di aiuto nella risoluzione dei problemi. 

lunedì 2 dicembre 2024

2 dicembre 1956

 Un giorno come oggi, 2 dicembre, di 68 anni fa sbarcava, nella zona denominata Playa las Coloradas de Los Caytos, a sud della costa orientale di Cuba, lo yacht Granma con un manipolo di guerriglieri guidati da Fidel Castro. Dopo tre anni di aspri combattimenti e l’ingrossamento delle file, il 1° gennaio del 1959, si dichiarava Cuba libera dal sanguinario regime di Fulgencio Batista. Cosa non gradita ai governanti degli Stati Uniti che ancora oggi la fanno pagare al popolo cubano.

domenica 1 dicembre 2024

Danni e difficoltà causate dal "bloqueo" nordamericano, ma...è l'unico?

 Tra gli effetti “minori”, ma che tanto minori non sono, dell’embargo nordamericano a Cuba ci sono anche i divieti di accesso a molti siti e applicazioni del web per i quali appare un minaccioso avviso “forbidden, error 404!” o nella migliore delle ipotesi un più cortese “il servizio non è disponibile nel Paese in cui si trova”. Avendo comperato il mio PC in Italia ed effettuato alcuni altri viaggi fuori da Cuba avevo potuto installare servizi come WhatsApp o Face Book che sono della stessa proprietà, sul computer e sul cellulare. La prima vittima è stata WhatsApp sul pc che un bel giorno ha smesso di funzionare per ignote ragioni e nel tentativo di reinstallare il programma mi sono ritrovato a leggere il cortese avvertimento. Stranamente e per fortuna, sul cellulare funziona ancora e incrocio le dita perché continui a farlo. Adesso la vittima di turno è diventata FB su entrambi gli apparati si apre, ma ha funzioni limitate, non ritiene in memoria, almeno per me, quello che pubblico e non carica più le immagini, mentre prima ero limitato a scrivere “cosa penso” solo direttamente non potendo caricare, ad esempio un file “word”, ma le foto le caricava. Anche in questo caso tentando di aggiornare o caricare una nuova versione, la risposta è cortesemente negativa.

Altro aspetto che mi ha toccato personalmente è che avevo richiesta di un'intervista peer il programma RAI Casa Italia, ma non è potuta andare a buon fine perché non è possibile il collegamento via Skype che è la piattaforma che usano, in quanto ne sono sprovvisto e anche se potessi installarla non avrei modo di pagarla online. Inoltre Casa Italia pur non essendo un programma nordamericano è bloccato alla ricezione da Cuba. 

Naturalmente questi sono danni infinitesimali rispetto a quelli, commerciali, economici e finanziari che arreca al Paese e per “castigare” un Governo che non piace, castiga tutto un popolo. Però c’è anche da dire che da questa parte non si prende nemmeno in considerazione la possibilità di cercare un compromesso, il “muro contro muro” è forte e resistente e naturalmente danneggia solo il più debole.

Ma c’è un aspetto però che mi colpisce ed è il “bloqueo” che Cuba fa contro sé stessa o almeno le Autorità doganali. Risulta che con frequenza si legge di imposte ridotte o tolte su determinati prodotti o che si è autorizzata l’importazione di talaltri, però… si limita la quantità che si può importare! Ma che senso e che logica ha in un paese “bloqueado”? Non sarebbe più logico mantenere le imposte con un’aliquota giusta e lasciare la possibilità di importazione illimitata in un Paese dove manca di tutto?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Vita e carriera di Vittorio Garatti, tra Italia, Venezuela e Cuba

 Come previsto, ieri sera sono stato alla serata dedicata al ricordo di Vittorio Garatti nell’ambito della Settimana della Cultura Italiana. La presentazione della Vita e carriera di Vittorio è stata eseguita con la proiezione di una serie di diapositive che la riassumevano è stata preparata ed effettuata dall’Architetto Enrico Bordogna, invitato all’Avana dall’Ambasciata d’Italia. L’esponente con molta competenza e visibile emozione ha raccontato la storia professionale di Vittorio da prima della Laurea conseguita nel 1957, quando si era iscritto all’Accademia di Belle Arti di Milano ed aveva esordito nel mondo del disegno e della pittura. Successivamente, il relatore, ha suddiviso la carriera professionale di Vittorio in tre fasi: la prima dal 1957, appena conseguita la Laurea, al 1960 con la partenza e il soggiorno in Venezuela assieme alla giovane moglie. A Caracas ha conosciuto l’affermato architetto cubano Ricardo Porro, esule dal sanguinario regime di Fulgencio Batista, che è stato un esempio fondamentale nel resto della sua vita, così come conobbe altri due giovani architetti italiani: Roberto Gottardi e Sergio Baroni di cui diceva fosse il fratello che non aveva mai avuto.

Dopo la vittoria della Rivoluzione di Fidel Castro, a Cuba, Porro tornò all’Avana nel 1960 e nel 1961 invitò il terzetto italiano a raggiungerlo. Iniziava così la seconda fase della carriera professionale di Garatti che durò fino al 1974, anno in cui fu costretto, per sfortunata combinazione, al ritorno a Milano. Incaricato di importanti lavori all’Avana, a non solo, Vittorio assieme a Porro e Gottardi progettò e fece costruire quella che doveva essere l’Accademia Cubana delle Belle Arti, purtroppo caduta nell’incuria quasi totale, ma al di là della sua singolare bellezza è stata fatta con una struttura tale che ancora oggi, con un minimo sforzo, sarebbe utilizzabile. Naturalmente questa non fu la sua sola opera, ma indubbiamente la più originale e imperitura. Contemporaneamente lavorava a progetti urbanistici e agricoli di cui alcuni rimasti incompiuti, non per sua volontà.

Uno dei lavori più importanti e strategicamente molto importante, era l’incarico della ristrutturazione del porto dell’Avana e questo gli costò l’esilio per leggerezza ed eccesso di zelo. Risulta che una sera, come si usa spesso specialmente a Milano, decise di portarsi a casa i disegni per guadagnare tempo nel lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado, particolarmente attenta ed attiva a quel tempo, vide quell’azione come un tentativo di spionaggio con la conseguenza di una espulsione immediata. Chi ha conosciuto Vittorio non potrebbe mai credere a una possibilità del genere, impensabile per una persona integra e ingenua come lui.

Fu così che dal 1974 alla sua morte, avvenuta nel 2023, iniziò la terza parte della sua carriera nella natia Milano dove si occupò principalmente di ristrutturazione e progettazione di interni come ad esempio il laboratorio, lo show room e la sala di presidenza dello stilista Ferré ma ebbe anche un ruolo nella ristrutturazione del famoso e importante Hotel Gallia con la costruzione della mansarda diventata ultimo piano dell’immobile.

Nel 1987, grazie all’incessante lavoro di suo “fratello” Sergio Baroni e dell’amica Norma Martinez, venne finalmente rivisto il suo “caso” dove risultò libero da ogni carico e poté tornare, almeno temporaneamente, nella sua sempre amata Cuba da uomo libero e felice.

Chi, come l’Architetto Bordogna, ha potuto visitare la sua casa nel famoso quartiere di Brera a Milano, non ha potuto fare a meno di vedere l’affresco che ha dipinto nella parete di fondo del salone, da sapore palladiano e che contiene un riassunto della sua vita, come la presenza dei suoi migliori amici e sullo sfondo, al posto delle ville del famoso Architetto veneto del ‘700, appaiono le cupole della Scuola d’Arte dell’Avana.

Una esposizione completa, molto curata e ben presentata dall’architetto Bordogna, peccato che le con dizioni locali l’abbiano castigata dapprima con un ritardo di mezz’ora sull’inizio e poi dal guasto al proiettore di diapositive che doveva, appunto, proiettarle su schermo cinematografico, ma che poi sono state caricate su un televisore che seppure di schermo grande non rendeva certo loro la giustizia e visibilità che meritavano. Il tutto accompagnato da una traduzione non proprio soddisfacente in quanto la traduttrice non era da “simultanea” e pur avendo padronanza della lingua italiana, faticava a seguire i periodi narrativi del relatore che a volte, a causa della passione, risultavano un po’ lunghi per essere ben memorizzati.

venerdì 29 novembre 2024

Una consegna che potrebbe competere ai Guinness dei primati

 È finita l'Odissea del pacchetto inviatomi da Luca Lombroso in data 11 ottobre, dopo essere stato annunciato (alle Poste Italiane) che non era stato consegnato per assenza del destintario il giorno 25/11 alle 08.09, giorno ora in cui mi trovavo a casa, probabilmente sorbendomi il primo caffé della giornata. Informato da Luca della faccenda mi sono recato all'ufficio postale di Jaimanitas dove l'impiegata, dopo aver fatto ricerca sul computer, mi informava che il pacchetto in questione "non era ancora arrivato a Cuba". Abbastanza singolare che un pacchetto "non ancora arrivato" sia stato "non consegnato per assenza del destinatario" A questo punto sono scattai i pensieri più foschi, anche perché le sparizioni di pacchi e pachetti, qua, non è rarissima...

Il giorno dopo, alle 09.30 circa un vicino mi consegna un avviso dove mi si invita a recarmi all'ufficio postale di Calle 42 al'Anglo dell'Avenida 21, per il ritiro di un pacchetto di prvenienza estera. Miracolosamente il pacchetto si era materializzato.

Recatomi all'indirizzo indicato ho scoperto che l'ufficio era chiuso per mancanza di energia elettrica. Viaggio ripetuto il giorno seguente e finalmente il pacchetto spedito l'11/10 è arrivato nelle mie mani il 27/11, dopo un pagamento di 5+5 dollari (per il viaggio a vuoto) di taxi e 52 pesos di fantomatici "diritti". Comunque alleluja, ro ricevuto farmaci che mi servivano proprio.


lunedì 25 novembre 2024

Sono passati 8 anni

 Oggi ricorrono 8 anni dalla scomparsa di Fidel Castro Ruz...si sentono.

sabato 23 novembre 2024

Apertura della XXVI settimana della Cultura Italiana a Cuba

 XXVI SEMANA DE LA CULTURA ITALIANA EN CUBA

 

Palacio del Segundo Cabo Lunes 25 de Noviembre de 2024

VIII SEMINARIO HISTÓRICO SOBRE LA EMIGRACIÓN Y PRESENCIA ITALIANA EN CUBA

 

10.00 Recibimiento a los participantes en la entrada del Palacio del Segundo Cabo

10.10 Palabras del Sr. Roberto Vellano, Embajador de Italia, en la apertura oficial de la XXVI Semana de la Cultura Italiana y de inicio del VIII Seminario Histórico

 

 

PRIMERA MESA

10.20 Presentación de ponencias a cargo de la Agregada Cultural Viola Novarini

10.30 Conferencia sobre el Centenario de Giacomo Puccini a cargo del Maestro Yhovani Duarte

10.45 “La huella de la escultura italiana en Cuba” por el periodista Roberto Livi y MsC. Mabys Castillo

11.00 Presentación del libro "Diálogos 1944-1956" por Dr. Miquel Osset y Dr. Jorge Domingo Cuadriello

11.15 “El joven Ferrara: historia de un anarquista elegante” por Dr. Alessandro Senatore

11.30 “Italia por la Libertad de Cuba” por el Dr. Félix Julio Alfonso López

 

 

SEGUNDA MESA

11.45 Palabras por N. Mario Rizzo M., Presidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.00 Introducción a la presentación de ponencias a cargo del Ing. Ernesto A. Riccardi, Vicepresidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.15 “Adela Tondi y Félix Albani, unidos por el amor, los ideales y el sueño de una Cuba libre” por Lic. Concepción M. Díaz Marrero

12.30 “Italia en Martí” por  MsC.  Roberto Carlos Riccardi Márquez

12.45 “La tapa irrellenable de Bacardi patentada por Juan Bautista Della Libera en 1933” por Lic. Loredana Benigni

13.00 Ugo Luidi y el busto de Manuel Verona Suárez por MsC. Teresita Labarca Delgado

13.15 Buffet

giovedì 21 novembre 2024

Fine d'anno all'insegna della Cultura internazionale

 La seconda metà di novembre e la prima di dicembre, all’Avana, sono all’insegna della Cultura, seppure l’attività culturale non manca anche per il resto dell’anno, con la 26ma Settimana della Cultura Italiana, promossa dall’Ambasciata d’Italia e particolarmente dall’Ambasciatore Roberto Vellano e il 41° Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano. La prima manifestazione si svolgerà dal 25 del mese al 1° di dicembre con prologhi a partire dal 22 dedicati alla presenza italiana a Cuba, seguiti poi dalla parte “ufficiale” della manifestazione con diverse attività particolarmente rivolte a Giacomo Puccini, conosciuto e apprezzato a Cuba particolarmente per le opere Madama Butterfly e la Bohème. Ci sarà anche la seconda parte, più esaustiva, del colloquio sull’attività di Vittorio Garatti a Cuba.

Dal 5 al 15 dicembre ci sarà la 41ma edizione del Festival della celluloide latinoamericana dedicata al suo ideatore e creatore Alfredo Guevara e con un omaggio al Maestro della pellicola di animazione, il compianto amico Juan Padrón prematuramente scomparso “padre”, fra tanti altri personaggi dell’indipendentista Elpidio Valdés e del suo simpatico e imprevedibile cavallo Palmiche. Grazie a Juan sono diventato amico anche di quel genio dell’umorismo grafico che era l’ argentino Joaquin Lavado “Quino” che non avendo avuto figli da Madre Natura se ne è creata una dal nome di Mafalda, la piccola peste della carta stampata con le sue battute tanto fulminanti quanto argute e che ha incaricato Juan di portare Mafalda dalle strisce alla pellicola. Nei suoi soggiorni all’Avana ho avuto la fortuna di frequentare i due che anche nel quotidiano erano una fonte di scherzi e battute, poi con Quino ci siamo visti anche a Milano dove risiedeva

lunedì 18 novembre 2024

E anche Rafael è passato

 Sono passati 12 giorni dall’arrivo dell’uragano Rafael che ha spazzato la parte occidentale di Cuba con le province di Mayabeque, La Habana, Artemisa e Pinar del Río e dopo giorni di arduo e durissimo lavoro le brigate di lavoratori nel settore elettrico, provenienti da tutto il Paese, sono riuscite a ristabilire completamente il flusso di energia elettrica e di acqua potabile. Uno sforzo davvero encomiabile al quale hanno partecipato anche altri cittadini e reparti militari in quello che potevano come lo sgombero di detriti e vegetazione abbattuta. Uno sforzo encomiabile, ma fine a sé stesso perché non risolve il problema perché le stesse strutture danneggiate sono pronte ad essere distrutte di nuovo da futuri e certi uragani. E se non saranno le medesime toccherà ad altre in altre parti geografiche se non si provvede a una protezione valida della rete elettrica nazionale. Il rimedio non è la soluzione. A questo si aggiunge l’obsolescenza delle centrali di produzione alla quale si aggiunge la mancanza o insufficienza di carburante che le rende inservibili dopo un periodo di mancato uso.

Quello che resta di positivo è la grande coscienza, 
solidarietà e generosità del popolo cubano.

sabato 16 novembre 2024

Viaggiare, è un diritto umano o no?

 Dopo un lungo “mumble mumble” disneyano, sono arrivato alla conclusione, senza tema di esagerare, che il comportamento delle banche cubane (leggi Governo) in relazione agli ingressi in valuta dei pensionati di Paesi stranieri entra nel campo di violazione dei diritti umani e perdonate se mi esprimo in prima persona, ma il discorso è valido per centinaia o forse migliaia di stranieri residenti a Cuba dei quali, alcuni anche più di me, hanno contribuito alla difesa e sviluppo d’accordo alle possibilità individuali, di questo Paese. Che ci siano difficoltà nella liquidità nelle casse statali è fuori di dubbio, ma che si peschi nelle tasche dei pensionati è indecente oltre che di dubbia o nessuna legittimità internazionale. Pongo il mio esempio che come detto vale per tutti: avrei intenzione di effettuare un viaggio in Italia a fine anno per vedere i pochi famigliari rimasti oltre che amici e conoscenti, ebbene, stando così le cose non potrò farlo perché i MIEI soldi che arrivano a MIO nome, vengono trasformati in valuta virtuale cubana che serve sempre meno per gli acquisti quotidiani.

Teoricamente si potrebbero ottenere, a distanza di diversi mesi e non magari nella quantità richiesta, facendo domanda agli Istituti Bancari, ma come si fa a pianificare un viaggio in questo senso?

Infatti, con questa moneta virtuale e men che meno con quella nazionale non posso comprarmi un biglietto aereo, le agenzie e linee aeree non l’accettano esigendo (giustamente) il pagamento in Dollari, Euro o altre valute convertibili. Mi sembra che questo “divieto” di viaggiare possa tranquillamente essere inserito come violazione dei diritti umani. Non potendo nemmeno chiedere ad amici e parenti di comprarmi il biglietto per poi rimborsarli. In che modo? Essendo residenti a Cuba non si possono avere conti correnti all’estero per poter usare le carte di credito, escluse quelle appoggiate su banche americane che non sono comunque utilizzabili anche da chi venga da fuori.

Anniversario

 Oggi, la città di San Cristobal de la Habana compie 505 anni dalla sua fondazione.

lunedì 11 novembre 2024

Per l'Oriente cubano non c'è tregua

 Appena riavute energia e connessione, ho appreso che nella zona orientale dell'Isola c'è stato un terremoto abbastanza considerevole che seppure sembra non abbia fatto vittime ha lasciato danni rilevanti. Quando si dice: "piove sul bagnato".

domenica 10 novembre 2024

Le beffe, senza cena

 Ogni mattina nel primo notiziario della Televisione Cubana, appare o meglio appariva dato che in giorni come questi non si possono ricevere notizie, un alto funzionario del settore “Energia e Miniere” dando i dati dei deficit quotidiani di energia che mediamente erano, o sono, intorno ai 1300/1400 megabyte con punte da poco meno di 1000 a quasi 2000. Dopo il catastrofico black out del mese scorso, ma anche prima, le notizie fornite, erano sempre ottimistiche dicendo che “da domani” la situazione sarà migliore per l’entrata in servizio delle Centrali Tizio, Caio e Sempronio mentre si sta facendo manutenzione alla Giacomino. Che la colonna vertebrale del sistema è perfettamente sotto controllo, che è arrivato il combustibile necessario e che non si sarebbe più ripetuto un disastro come quello di fine ottobre. Certo questa volta le cause sono diverse perché l’uragano Rafael avrebbe abbattuto due torri di alta tensione lungo l’autostrada Habana/Artemisa, ma fatti come questo devono essere prevedibili e previsti con l’adeguata scorta di uomini e materiali per il ripristino che non può e non deve ritardare giorni e giorni. Secondo fonti attendibili, in mancanza di poter vedere e ascoltare i media ufficiali, hanno dato uno stimato di 4 giorni, ma francamente per ripristinare due torri e riagganciare i cavi mi sembra un po’ troppo e puzza di alibi, senza contare che l’uragano ha toccato terra alle 16 mentre la corrente è stata tolta circa due ore prima…qual è la verità?

Ma perché si deve vivere nella menzogna? Perché non si parla chiaro? O forse i responsabili sono incapaci di mantenere, pur zoppicante, il sistema energetico nazionale? In questo caso devono essere allontanati. Se invece il vero problema è il risparmio di petrolio, non sarebbe meglio arrivare, se proprio necessario, anche a un razionamento di 12 ore al giorno programmato, ad esempio, con due turni alternati: dalle 0.00 alle 12.00 e dalle 12.00 alle 24.00? Almeno si darebbe respiro a frigoriferi, apparecchi ricaricabili e quant’altro.

Queste interminabili ore, giorni e notti senza energia elettrica, oltre a creare disagio e frustrazione, comportano danni economici ingentissimi specialmente nel settore, molto delicato, alimentare. Tonnellate di derrate vanno buttate per putrefazione in un Paese che non soffre certo di opulenza. Senza contare l’assenza di comunicazione, in pieno 21° secolo e il settore dei trasporti, oltre alle scuole e centri produttivi che devono rimanere chiusi per non parlare degli ospedali. Comincia a scarseggiare l’acqua che viene ricavata da pozzi, vene sotterranee o bacini, ma che le pompe non hanno energia per metterla in rete.

Credo che sia quantomeno una mancanza di rispetto ai cittadini, il susseguirsi di informazioni menzognere. Oltre il danno anche la beffa.

In merito alla gestione della distribuzione energetica, non ho mai capito perché, in anni meno difficili, non si è provveduto a interrare i sistemi cablati di luce e telefoni. In un Paese soggetto abitualmente a fenomeni atmosferici estremi dovrebbe essere una priorità, senza contare che anche in situazioni normali la copiosa vegetazione di alto fusto contribuisce al danneggiamento delle linee per caduta o aggrovigliamento di rami a danno dei cavi tesi Così facendo si eliminerebbero anche tralicci antiestetici e pericolosi oltre a proteggere le linee anche dal normale maltempo. Solamente nella parte vecchia della Capitale si è effettuato, già da anni, questo lavoro e paradossalmente è quella che soffre meno pericoli per le ragioni descritte, ma lo si è fatto puramente per motivi estetici.

Si dà anche giustamente, almeno in parte, la colpa al “bloqueo” degli Stati Uniti che colpisce duramente l’economia e le finanze cubane anche con effetti extraterritoriali da oltre sessant’anni, ma per risolvere un contenzioso fra due o più parti bisogna sedersi a dialogare e scendere a compromessi che potrebbero anche essere dolorosi, ma necessari. Il braccio di ferro non fa bene a nessuno, specialmente ai più deboli.

Fino a quando questo “armiamoci e partite”?

Pubblicato appena possibile. La corrente arrivata da noi alle 22.15 di oggi 10/11 ed era mancata alle 14.30 circa del 6/11. Ristabilita anche l'acqua, ma...contaminata.

P.S.: Vengo a conoscenza adesso, il 9/9 alle 15.30 che le torri cadute sono diverse e in diversi punti della Zona Occidentale e anche della città dove, in alcuni punti la corrente è stata ristabilita. Questo è doveroso a parziale discolpa di altre responsabilità, rimane sempre il perché delle linee aeree.  

Aspetta (e spera) che te lo mando

Non so se si tratta di un effetto collaterale ed extraterritoriale dell’Embargo, ma spedire per i canali ufficiali, ovvero delle Poste Italiane, un pacchetto o della semplice corrispondenza a Cuba, dall’Italia, è un’impresa colossale. Faccio un esempio, ma è nella norma: il giorno 11/10 l’amico Luca Lombroso mi ha inviato un pacchetto al modico prezzo di spedizione di 27.80 Euro e a tutt’oggi 10/11il, pacchetto non è ancora arrivato. Si trova fermo in un fantomatico deposito di smistamento come da ultima notizia ricevuta il 15/10.

Altro esempio è quando arrivano le cartoline di convocazione alle elezioni, comodamente, dopo 4 o 5 mesi che si sono svolte.

Faccio notare che ogni giorno arrivano, dall’Europa, almeno 4 o 5 voli. Le premiate Poste Italiane non possono spedire con normali voli commerciali? Se è così, devono aspettare di avere materiale sufficiente per riempire un aereo adatto all’uopo? Una via migliore, almeno per spedizioni normali, c’è: l’azienda privata DHL che in pochissimi giorni fa arrivare a Cuba pacchi e pacchetti anche con la sicurezza contro “dirottamenti” del loro contenuto dato che non arrivano in possesso della corrispondente delle PT, Correos de Cuba, dalla sicurezza non eccelsa, ma…il problema si presenta quando si tratta di medicine, seppure normalissimi prodotti da banco come Aspirina, vitamine, antinfiammatori eccetera, i solerti funzionari della teutonica azienda richiedono la ricetta medica. Niente di insuperabile, ma soltanto una molestia e perdita di tempo oltre che di denaro, senza contare che il medico interpellato si scompiscerebbe dalle risate pensando ad uno scherzo.

 

mercoledì 6 novembre 2024

Vittoria quasi scontata

 Come prevedibile, nonostante le speranze, ha vinto il peggiore. Un ultra ottuagenario che oggi, sembra essere in forma. Senza entrare nel merito di quello che sarà o potrebbe essere.

lunedì 4 novembre 2024

Sull'orlo dell'abisso

 Domani si vota negli Stati Uniti e anche se sembra un luogo comune dirlo, il Mondo corre seri pericoli, nonostante uno dei candidati si pavoneggia sul fatto di non aver mai organizzato o finanziato guerre. Purtroppo le guerre non si fanno solo con le armi e poi resta da vedere se questo "pacifista" che ha mandato ad assaltare il Campidoglio di Washington, rimarrà sempre tale.

Quello che è difficile da capire è come mai nel Paese più potente del mondo si scelgano candidati che hanno raggiunto e passato abbondantemente l'età della pensione. Si è visto con il rincoglionito Biden e probabilmente si vedrà con un altro ultra ottuagenario che rincoglionito è comunque dalla nascita.

In God we trust. Meno male che non sono credente.

giovedì 31 ottobre 2024

Voti contro l'embargo a Cuba

 Ieri si è votato per la 34 volta la mozione di Cuba affinchè venga tolto l'embargo, più volte inasprito, che gli Stati Uniti hanno imposto a Cuba con misure anche extraterritoriali. Altra vittoria di Pirro con 187 a favore, 2 contro (Stati Uniti e Israele) e un'astensione (Moldavia). Siccome la votazione non è vincolante, l'embargo, ultrasessantenne, rimane.

La votazione è costat il posto al Ministro degli Esteri argentino, Diana Mondino, che è stata immediatamente destituita dal Presidente, Javier Milei, per il voto dato a favore di Cuba.

mercoledì 30 ottobre 2024

Omaggio postumo a Vittorio Garatti

 A quasi due anni dalla scomparsa avvenuta a 96 anni, il 12 gennaio del 2023 nella sua Milano dove era nato il 6 aprile del 1927, l’Ambasciata d’Italia all’Avana rende un tributo postumo a Vittorio Garatti che fu uno del trio di architetti italiani, provenienti dal Sud America, arrivati a Cuba agli albori della rivoluzione nei primissimi anni ’60 del secolo scorso e che dettero un notevole impulso all’architettura cubana e alla formazione universitaria di giovani leve, dal momento che Cuba era rimasta praticamente priva di professionisti del settore, emigrati negli Stati Uniti. Gli altri due erano Sergio Baroni e Roberto Gottardi che assunsero la cittadinanza cubana in tempi in cui bisognava rinunciare a quella italiana, lui non fece tempo.
I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese dove aveva realizato opere importanti in campo uranistico e aveva in catiere e in ente altri progetti anche riguardanti la rete dei trasporti.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987, dopo una ventina d'anni di esilio.. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 
I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987, dopo oltre 20 anni. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 

I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 

domenica 27 ottobre 2024

Ma perché?

 Succede che gli stranieri che ricevono bonifici a LORO NOME con valuta di LORO competenza, non possono prelevare direttamente la valuta dai loro conti correnti nelle banche cubane che trasformano la valuta vera e fisica in Moneta Liberamente (sic!) Convertibile totalmente virtuale e spendibile solo a Cuba e in stabilimenti cubani, quelli stranieri, leggi compagnie aeree, per esempio, non li accettano. In questo modo chi volesse comprarsi un biglietto esplorando le tariffe più convenienti secondo le date non lo può fare perché non è in possesso di valuta, preferibilmente dollari USA, ma anche  altre. Per avere I PROPRI SOLDI, bisogna fare richiesta alla banca e attendere anche molti mesi. Una situazione paradossale e insostenibile. Ma perché le banche, piuttosto, non applicano una commissione sull'operazione trattenendo una (piccola) percentuale per ottenere valuta pregiata? Sarebbe quantomeno più etico e soprattutto legale.

Solidarietà

Grande solidarietà nazionale e internazionale per le zone colpite dal passaggio dell'uragano Oscar nell'oriente del Paese dopo le difficoltà del black out elettrico. 

giovedì 24 ottobre 2024

74 anni della Televisione cubana

 Il 24 Ottobre del 1950 andava in onda la prima emissione della televisione cubana. Assieme a Messico e Brasile che hanno formato il trio dei pionieri del settore in America Latina.

lunedì 21 ottobre 2024

Che tristezza

 Nell'intervallo tra uno scroscio e l'altro sono uscito per vedere cosa potessero offrire quelli che definire negozi sarebbe un eufemismo.

Praticamente poco o niente, nemmeno pane o gallette di cui si ignora l'arrivo he certamente non è oggi.

Dopo tre giorni e tre notti senza corrente, la città si è svegliata e non è in ginocchio: è rimasta proprio sdraiata. Desolazione è la parola per definire quello che si vede e percepisce.


 

Post postumo (con relazione alla crisi energetica)

Sono passati solo due giorni da quando il Presidente Diaz Canel, parlando all’Assemblea dell’ONU aveva assicurato al Mondo che il sistema produttivo e quello energetico di Cuba erano in perfetto stato quando, il Primo Ministro Marrero Cruz, è apparso in uno speciale televisivo annunciando che il sistema energetico nazionale era al collasso. Il motivo ufficiale sarebbe un guasto alla principale centrale, ma quello vero è che non c’è carburante perché mancano i soldi per comprarlo seppure a Paesi amici come Messico e specialmente Venezuela. Manco a dirlo, il giorno seguente, oggi 18 Ottobre, Cuba si è spenta completamente e posso redigere queste righe solo grazie alla batteria del pc che non so per quanto potrà ancora, così come quella del cellulare.
Nel suo discorso, il Premier ha “suggerito ai cubani di comprare pannelli fotovoltaici. Dove e con che soldi non si sa. A questo proposito devo dire che io ho installato un paio d’anni
fa i pannelli che mi sono stati molto utili anche come risparmio sulla bolletta, ma da diversi mesi sono fuori uso per il guasto di un chip introvabile sia qua che a Cancun, in Messico, dove mi ero recato. La fortuna vuole che un amico si è preso la briga di cercarlo e trovarlo in Italia e me lo ha spedito, però…è ancora in viaggio e bisognerà trovare chi lo installa.
Sento anzi il dovere di ringraziarlo pubblicamente, sperando non si offenda per essere stato citato, ma spero di no: grazie, dottor Luca Lombroso, eccellente meteorologo e amico.
Non so se Diaz Canel abbia dichiarato al Mondo Intero quello che volevano far credere a lui, ma ritengo difficile che non conoscesse la realtà dei fatti... intanto siamo senza corrente (in tutto il Paese) da stamattina. Noi dalle 10.15 il resto dalle 11.00 e nessuno saquando torneremo ad avere il flusso vitale.
Il gas GPL per le cucine è fortemente razionato e ristretto, noi abbiamo il numero 4.064 nella coda per averlo ed oggi è stato assegnato il 400 e qualcosa…Se manca anche lacorrente non so come si potrà cucinare. Con le piogge di questi giorni nemmeno a legna,
visto che la vegetazione è fradicia. Nel frattempo gli alimenti più “preziosi”, conservaticome oro nei frigoriferi e congelatori, rischiano di marcire anche per i continui scongelamenti dovuti ai frequenti cambi di temperatura seppure con tempi non prolungati e indefiniti come l’attuale.
Le comunicazioni? Se fossi credente mussulmano…inch’Allah. Anche le linee telefoniche fisse sono interrotte, miracolosamente oggi è ripresa la rete wi-fi, non so come e mi
rallegra, sempre…batterie permettendo senza possibilità di ricarica.
Non si possono attivare i motori per portare l’acqua ai piani superiori o ai tetti dove sonoinstallate le cisterne, dal momento che la pressione della rete è a malapena sufficiente per il piano terra.
Tutte le attività produttive, commerciali e di servizi sono paralizzate, le pompe di benzina non possono erogare la poca che hanno alle interminabili code di auto perché non hanno corrente. La gente non può comprare nemmeno il panino quotidiano (da 60 grammi) perché le panetterie non possono funzionare.
Il presente post non so quando potrà essere pubblicato per impossibilità di trasferirlo col cellulare, date le condizioni energetiche e l’impossibilità di usare il modem perché senza corrente e senza linea telefonica.
Aggiornato alle 10.30 del 19 Ottobre, dopo oltre 24 ore senza corrente.

2da parte:
Improvvisamente dopo 35 ore e mezza, si sono accese le luci in casa. Miracolo! Ma dopo, una decina di minuti puff! Tutto spento un’altra volta. Dopo il danno, la beffa che in parolemolto povere vuol dire “ci hanno preso per il culo”. Questa seconda puntata è durata fino alle 07.00 di oggi lunedì 21. In pratica 68 ore e mezza su 72.
Non è ammissibile che in un mondo sviluppato e civile succedano queste cose.
Il Governo dà la colpa al maltempo e al “bloqueo”, ma in genere quando ci sono dei confronti la responsabilità è di entrambe le parti, se vogliono o meno trovare una soluzione.
Nel frattempo si sono sviluppate una tempesta tropicale e un uragano nei Caraibi. Proprio quelloche ci mancava.

domenica 13 ottobre 2024

E i fake continuano...

 Un’altro “fake” sta viaggiando in rete, fabbricata da “Directorio Cubano” che nonostante il titolo è di Miami. Si tratta del video di una giovane che si sarebbe bagnata nelle acque di Varadero dove nuotava un “tiburón” (squalo), si dice, scambiato per un delfino con l’evidente motivo, magari sterile, di scoraggiare le visite al balneario cubano dal momento che chi lo vede non analizza o non conosce i dettagli:

1) Il mare e la costa non sono di Varadero

2) il “tiburón” visto da lontano non è chiaramente identificabile e in nessun momento si vede la pinna dorsale di uno squalo in perlustrazione

3) in nessun momento si vedono contemporaneamente, seppure a distanza, la ragazza e il pesce

4) gli squali non si avvicinano a litorali come quello di Varadero dove le acque sono poco profonde e il fondo è di sabbia bianca, colore a loro sgradito

5) per opinione personale e quindi opinabile, l’interno dove è girata l’intervista sembra troppo “ricco” e accurato per essere cubano. 

martedì 8 ottobre 2024

Donald e l'immigrazione cubana

 Voci peraltro non confermate, ma credibili, dicono che fra i primi, ulteriori, provvedimenti nei confronti di Cuba, nel caso di vittoria di Donald Trump, ci sarebbe la chiusura dell’Ambasciata degli Stati Uniti all’Avana che peraltro svolge prettamente lavori consolari più che diplomatici e la soppressione dei voli diretti tra Miami e le altre città cubane oggi servite, ad eccezione dell’Avana.

Già nel suo precedente incarico, Trump, aveva inasprito alcuni effetti collaterali dell’embargo che però non toccavano in modo diretto i cubani, almeno non nella vita di tutti i giorni. Il provvedimento più evidente è stato quello di mettere Cuba nella lista dei presunti Paesi patrocinatori del terrorismo con effetti e risvolti politici poco simpatici, particolarmente riguardo agli europei, che quello di non possono utilizzare l’ESTA per l’ingresso negli Stati Uniti per turismo tutti coloro che abbiano o abbiano avuto rapporti con Cuba anche solo per viaggio turistico, costringendo alla trafila per l’eventuale ottenimento del visto.

Ora però se mettesse tra le promesse elettorali anche le minacce di cui sopra, probabilmente non avrebbe tutti i cubani residenti negli Stati Uniti e in grado di votare, dalla sua parte. Certo sono minoranze, gli abilitati al voto, ma nell’opinione pubblica cubano/americana la cosa non sarebbe certo accolta bene. Nonostante il distanziamento o addirittura l’odio di gran parte o della quasi totalità degli immigrati verso il Governo e il sistema cubano, i legami famigliari sono comunque molto forti e se sono d’accordo in molte misure politiche e/o economiche per danneggiare il Governo cubano, credo che molti non apprenderanno volentieri la notizia di ulteriori difficoltà di riunione, più o meno a breve o lungo termine con i parenti rimasti sull’Isola. Magari potrebbe essere la manciata di voti che lo vedrebbe, ancora, gridare al broglio elettorale.

Attento Donald, potrebbe essere un autogoal.

sabato 28 settembre 2024

Raul Castro è vivo e vegeto

 Sempre in tema di fake-news circolanti sul web, nei giorni e settimane scorse circolava la notizia che Raul Castro (93 anni) fosse ricoverato in fin di vita o addirittura morto in uno degli ospedali più avanzati di Cuba. Ebbene, l’altro ieri lo abbiamo visto in perfetta forma mentre riceveva il Presidente del Vietnam in visita ufficiale a Cuba.

Questo, una volta di più dimostra quanto, alcune frange, dell’opposizione cubana residente a Miami sia poco o niente credibile e fantasiosa.

venerdì 27 settembre 2024

Quando i "fake" sono inutili e dannosi

 Sul web sta circolando una fotografia (di cui allego il link) con una didascalia che dice più o meno così: “Cuba un Paese assediato da 66 anni di embargo nutre cosi ì suoi bambini nelle scuole” e mostra una lunghissima tavolata di bambini con uniformi scolastiche che non sono certamente quelle di Cuba, con vassoi da self-service ricolmi di ogni ben di Dio. Al di là che l’embargo è del 1961, quindi gli anni sono 63, chi ha pubblicato questa foto, se lo ha fatto in “buona fede”, ovvero solidarizzando con Cuba, ha fatto un terribile autogol dal momento che farebbe venire meno la necessità di solidarizzare materialmente con Cuba. Se invece lo ha fatto per una sottile ironia non è che abbia raggiunto il suo scopo, aumentando la confusione. Purtroppo la realtà è ben diversa e ai bambini, con tutte le attenzioni che meritano e che ricevono, non si riesce a dare una dieta nutrizionale soddisfacente. Così che in un modo o nell’altro, si vergogni chi ha pubblicato quel falso grossolano.


Cuba. Geografia del desiderio.

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La mensa scolastica che Cuba, sotto embargo da 66 anni, regala tutti i giorni ai propri bambini.


 


martedì 24 settembre 2024

Chi ha (mal) tempo, non aspetti (mal) tempo

 Ogni settimana esce un prospetto che indica gli orari di sospensione dell’energia elettrica all’Avana, suddiviso per gruppi di utenze e le varie fasi della sospensione. Noi facciamo parte del gruppo “1 B” e questa settimana ci toccava oggi, martedì, dalle 10 alle 14 e il prossimo sabato con lo stesso orario. Con stupore abbiamo notato che poco prima delle 9.30 il servizio era già stato sospeso ed è stato ripristinato solo alle 15.45 circa.

Il motivo non era quello della sospensione programmata, ma dato che c’è nelle vicinanze dell’Isola un uragano che seppure non dovrebbe investire l’Avana, passerebbe relativamente vicino con frange di maltempo notevoli. Di qua la necessità di correre a potare la maggior parte di alberi possibile per evitare danni alle cose e persone. Quello che viene spontaneo pensare, però, è che in una stagione ciclonica del tropico, si debba aspettare il momento dell’urgenza per correre ai ripari, invece che provvedere a una graduale manutenzione della rigogliosa vegetazione presente nelle strade e nei parchi

martedì 17 settembre 2024

Natale? È un'opinione

 In Venezuela quest'anno si festeggerà il Natale...il 1° Ottobre. Il Presidente Maduro lo ha dichiarato ufficialmente. Dopo aver "vinto" le elezioni adesso si sostituisce anche al Papa o...a chi gli sta sopra. Può stabilire lui la data di nascita di Gesù Cristo. Siamo in attesa di vedere quando cadrà la Pasqua. 




sabato 7 settembre 2024

Turismo e crisi

 Una delle risorse, diventata importante, di Cuba è scesa a picco. Si tratta del turismo per il quale ho lavorato molti anni descrivendone anche la rinascita in tempi di Rivoluzione, seppure ormai pacifica. Il primo, duro, colpo è stato dato dalla Pandemia di Covid che ha fatto crollare il turismo in tutto il mondo, ma Cuba non è stata capace o non ha potuto risollevarsi. Gli standard ricettivi, i servizi collaterali e le offerte alternative sono insufficienti, se non sono peggiorati. È anche vero che il turismo, in generale, è soggetto a tanti fattori tra cui la moda oltre alle offerte più o meno allettanti degli operatori turistici.

Cuba con delle bellezze naturali che non hanno niente di che invidiare agli altri Paesi dei Caraibi, America Centrale e Meridionale, Estremo Oriente o Atolli del Pacifico, ha avuto un piccolo seppur sostanziale decollo tra gli anni ’80 del secolo scorso e la prima decade di questo. Poi, come detto, la Pandemia che non ha permesso a un’economia fragile e ostacolata dalle dure sanzioni anche extraterritoriali previste dall’Embargo statunitense, tenta a decollare di nuovo.

A suo vantaggio ha anche una popolazione estremamente cordiale e disponibile con i visitatori, ma credo che una delle sue attrattive principali sia stata anche quella politica che oggi sembra interessare meno. Senza voler mescolare il vino all’Acqua Santa e con tutto il rispetto dovuto, la scomparsa di Fidel Castro che non era certo un’attrazione turistica e men che meno per sua volontà, dal momento che ha sempre considerato il turismo un male necessario, a mio modesto e forse erroneo parere, ha avuto una piccola parte di questa flessione, almeno per quello che riguarda l’Europa e l’Italia.

Certo, la parte del Leone l’ha sempre fatta il Canada con i suoi turisti balneari e stanziali, ma da solo non basta e anche da quelle latitudini le quote sono scese.

Un problema molto serio e di difficile soluzione perché per incentivare l’interesse dei visitatori bisogna migliorare strutture e infrastrutture, ma se gli ingressi in valuta non riescono a coprire i fabbisogni, come si fa?

Per contro però, continuano a sorgere come funghi degli alberghi di dimensioni che sembrano eccessive, anche esteticamente. Chi li occupa? 

martedì 3 settembre 2024

Oggi si compiono 35 anni

 Oggi ricorrono 35 anni dal terribile incidente del 1989 avvenuto sulla pista dell’aeroporto dell’Avana. Un sinistro provocato principalmente dalla presunzione ed errori di calcolo del pilota che ha comunque pagato anche lui con la vita le sue leggerezze assieme agli altri 111 occupanti del velivolo, tra equipaggio cubano e passeggeri italiani.

Presunzione per non aver ascoltato i suggerimenti della Torre di Controllo che gli suggerivano di ritardare il decollo per il maltempo, particolarmente violento in questo periodo dell’anno e gli errori di calcolo per non aver tenuto in conto la, relativa, limitata potenza dei motori dell’IL62 di cui era al comando che rendevano problematica l’uscita da una turbolenza a bassa quota. A questo si è aggiunta anche la fatalità che proprio al termine della pista mentre si trovavano a 60 metri da terra si è formata una raffica di vento discendente, conosciuta come windshire, incubo dei piloti, che ha schiacciato il velivolo verso il basso facendolo schiantare tra la fine della pista e il centro abitato di Luzgardita, costituito prima dell’aeroporto e comunque in tempi meno pericolosi, ma che il buon senso avrebbe dovuto far sgomberare quando il traffico si stava incrementando e la potenza degli aerei pure.

Difficile o quasi impossibile per qualunque pilota anche con apparecchi dotati di motori più potenti poter “bucare” la tormenta a quella quota.

L’abbrivio dovuto alla velocità ha trascinato l’aereo per varie centinaia di etri mentre, essendo zeppo di carburante, per l’urto e l’attrito prendeva fuoco lasciando senza campo gli occupanti e radendo al suolo buona parte di Luzgardita di cui non si era reso noto il numero di vittime, se lo si è fatto successivamente non ne sono informato.

Un dettaglio che mi sembra ancora oggi incredibile è che mia figlia che era venuta a trovarmi, era prenotata su quel volo, ma ha voluto anticipare il rientro di una settimana. Proprio vero che quando non ti tocca…