Pubblicato su FB da Giuseppe Sansonna
Venerdì
16 gennaio ore 21:00 al Cineclub Detour di Roma proietteremo due grandi
interviste/documentari su Tomas Milian. Il primo ripercorre la carriera
artistica del nostro amico cubano dai suoi esordi col cinema “intellettuale”,
passando per il Western, fino alle ultime produzioni americane.
Subito dopo invece il turno di The Cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian, documentario del dicembre passato, diretto da Giuseppe Sansonna, il quale racconta il ritorno di Tomas all'Havana, lasciata nel 1956.
Mentre otteneva un insperato ingresso all’Actors studio, a Cuba esplodeva la Revolución castrista. Tomas decise allora di intraprendere la sua rivoluzione personale, vissuta sullo schermo. Diventò italiano d’adozione,oscillando tra Visconti e Bombolo, tra Antonioni e lo spaghetti western. 58 anni di assenza e finalmente Tomas torna a casa dove i fantasmi di un tempo non sembrano ancora essere svaniti del tutto. Vagando per l’Havana “alla ricerca dei passi perduti” si abbandona a un lungo, ipnotico racconto nel suo dolce tono ispanico, puntellato di gergalità americane e scivolamenti romaneschi. Confessandosi a uno sguardo amico, traccia bilanci, rimugina ricordi, tragedie fondative e amori perduti. E, infine, sembra svelare l’ultima maschera, quella più intima.
Presenti in sala Giuseppe Sansonna che presenterà il suo lavoro, l'attrice Gabriella Giorgelli che con Tomas ha girato tre film cult La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? (1972); Il cinico, l'infame, il violento (1977); Delitto sull'autostrada (1982); e Giuseppe Montagnese gestore del sitowww.tomasmilian.it
Info e contatti: info@tomasmilian.it
Subito dopo invece il turno di The Cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian, documentario del dicembre passato, diretto da Giuseppe Sansonna, il quale racconta il ritorno di Tomas all'Havana, lasciata nel 1956.
Mentre otteneva un insperato ingresso all’Actors studio, a Cuba esplodeva la Revolución castrista. Tomas decise allora di intraprendere la sua rivoluzione personale, vissuta sullo schermo. Diventò italiano d’adozione,oscillando tra Visconti e Bombolo, tra Antonioni e lo spaghetti western. 58 anni di assenza e finalmente Tomas torna a casa dove i fantasmi di un tempo non sembrano ancora essere svaniti del tutto. Vagando per l’Havana “alla ricerca dei passi perduti” si abbandona a un lungo, ipnotico racconto nel suo dolce tono ispanico, puntellato di gergalità americane e scivolamenti romaneschi. Confessandosi a uno sguardo amico, traccia bilanci, rimugina ricordi, tragedie fondative e amori perduti. E, infine, sembra svelare l’ultima maschera, quella più intima.
Presenti in sala Giuseppe Sansonna che presenterà il suo lavoro, l'attrice Gabriella Giorgelli che con Tomas ha girato tre film cult La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? (1972); Il cinico, l'infame, il violento (1977); Delitto sull'autostrada (1982); e Giuseppe Montagnese gestore del sitowww.tomasmilian.it
Info e contatti: info@tomasmilian.it
Il ritorno di "Er Monnezza" a Cuba
Pochi giorni prima della telefonata tra Obama e
Castro già Tomas Milian era stato riaccolto nella sua Havana dopo
quasi 60 anni d'esilio
GIANLUCA NICOLETTI
La Stampa, 22/12/2014
La caduta della cortina
tra Occidente e Cuba potrebbe essere merito di “Er Monnezza”. Chiaramente siamo
tutti felici e soddisfatti che sia definitivamente chiusa l’ ultima appendice
della guerra fredda e finalmente andremo tutti a Cuba a vedere fast food e
internet cafè…Per onestà intellettuale però non possiamo non ricordare che
appena una settimana prima della storica telefonata del “todos somos
americanos”, tra il Presidente degli Stati Uniti e Raul Castro, a Cuba
già si respirava un’ aria nuova rispetto al passato: sulle spiagge dell’ Havana
era approdato un figliol prodigo che mancava da quasi 60 anni. Tomás Milián era
nato proprio al quartiere Vedado nel 1933 (il 3/3/33 per l’esattezza, data che
lui considera fatidica) aveva vissuto alla grande tra donne e locali di lusso
fino al 1956, anno in cui partì per gli Actors Studio di New York seguendo un
sogno americano, da cui però non è più tornato. A Cuba nel frattempo era
scoppiata la rivoluzione e lui non c’ aveva messo più piede.
Con una delicata operazione
diplomatica, favorita dall’ Ong IXCO che ha mediato il rientro, Il governo
cubano ha accettato che Milián tornasse a immortalare in un documentario la sua
nostalgia. Per farlo ha scelto il regista Giuseppe Sansonna (nato il 7/7/77 e
quindi fatalmente legato al suo destino). I due hanno trascorso una settimana
da “Ritorno al futuro”, durante la quale Tomás è andato alla ricerca dei suoi
passi perduti, come dice lui stesso, sui luoghi della sua memoria
intima.
E’ tornato alla casa dove
suo padre si suicidò di fronte a lui dodicenne, ha riaccarezzato la barba del
“Caballero de Paris”, statua bronzea dedicata al matto del “Vedado” quartiere
dove Tomás giocava da bambino. Ha ballato durante un rito di santeria nel cuore
dell’ Havana Vieja, è tornato nel cimitero monumentale Cristobal Colón alla
ricerca del suo primo grande amore, una ragazza mulatta morta d’ infarto 15
anni fa, lui s’ illudeva che fosse avvenuto nello struggimento del suo
ricordo.
Tutto questo è diventato
un documentario: “The Cuban Hamlet” (guarda
il trailer) trasmesso
da RaiMovie la notte del 16 dicembre. Il giorno dopo fatalmente Castro e Obama
si sono sentiti al telefono.
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