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mercoledì 19 dicembre 2018

È difficile usare logica e buon senso?

ÈDIFFICILE USARE LOGICA E BUON SENSO?











Personalmente credo che noi appartenenti al “Primo mondo”, particolarmente  gli europei abbiamo, del resto come tutti, pregi e difetti. Alcune di queste doti che per alcuni sono pregi e vengono apertamente manifestati, chi li considera difetti non li dimostra, ma credo che esistano latenti e inconsci dentro di noi anche se non lo vogliamo ammettere e tantomeno manifestare.
Fra queste caratteristiche classificherei, per esempio: il colonialismo, l’eurocentrismo, l’individualità che rasenta l’egoismo, l’affarismo sfrenato, la prevaricazione e il complesso di superiorità. Questi sono esempi di quelli che per me sono difetti e per altri virtù. In compenso però abbiamo doti che sono certamente positive universalmente come ad esempio: la cultura, il buon gusto e il senso della logica. Cosa che nel “resto del mondo” a volte può mancare o essere insufficiente. La mancanza, almeno di senso della logica, mi sembra che a Cuba si manifesti abbastanza nell’organizzazione di molti eventi a carattere internazionale, particolarmente quelli dedicati al grande pubblico.
Negli anni ’80 del secolo scorso, Fidel Castro ebbe l’idea di far costruire uno spazio espositivo chiamato Expocuba, fatto su scala infinitamente minore a modo imitativo della moscovita Vedenkhà che raccoglieva i successi economici e scientifici sovietici, con particolare riguardo alle conquiste spaziali e doveva esporre a Cuba le indubbie conquiste della Rivoluzione nei diversi padiglioni di settore.
Questo spazio, al sud est dell’Avana è stato, ed è tuttora, grandemente sub utilizzato se si considera che l’unico evento importante si svolge una settimana all’anno ed è la Fiera Internazionale dell’Avana. Considerando che un’altro spazio espositivo, il Pabexpo è ormai insufficiente e il Pabellon Cuba lo è ancor molto meno il resto delle Fiere, più o meno popolari e importanti, vengono generalmente svolte all’interno della fortezza di San Carlos de la Cabaña, un luogo che indubbiamente è di un fascino mozzafiato a qualunque ora del giorno e con ogni condizione atmosferica per le sue caratteristiche architettoniche, paesaggistiche e panoramiche. Peccato che è totalmente inadatto a ricevere mostre mercato nelle sue viscere anguste e buie dove si è costretti a percorrere a vuoto lunghe camminate, su un incomodo selciato, per cercare quello che si vorrebbe vedere. La Fiera del Libro, la Convenzione del Turismo e la medesima FIART ed altre che potrebbero venire, sono soffocate in cotanto ambiente che è completamente contrario allo spirito di mostre mercato di grande affluenza, sia di espositori che di pubblico.
Il senso della logica suggerirebbe di utilizzare meglio e di più, in modo pressoché permanente, lo spazio di Expocuba che è anche suscettibile di ampliamenti e crescita in altezza (senza esagerare). Se si tratta di attrarre il pubblico in modo massiccio alla “Cabaña” credo ci siano altri modi culturali e ricreativi con attività che possano utilizzare gli ampi spazi aperti come concerti e spettacoli che peraltro si sono già effettuati. Al di là di queste sporadiche attività sono sempre convinto che un giorno di “tour delle Fortezze” dell’Avana: Morro, Cabaña, Real Fuerza, Punta, Puntilla, Atarés e Principe, possa essere attrattivo e interessante per il turismo sia internazionale che interno. Basta attrezzarle e attrezzarsi, così si raggiungrebbe uno scopo più consono agli ambienti.
Penso che fra le manifestazioni effettuate e da effettuare, probabilmente l’unica che potrebbe giovarsi dell’ambiente sarebbe la Biennale d’Arte dell’Avana, particolarmente negli ampi spiazzi e cortili..

Speriamo che chi ha voce in capitolo si renda conto, a rigor di logica che probabilmente quanto ho modestamente espresso, seppure come opinione personale, possa essere una vantaggio per tutti coloro che usufruiscono dei luoghi menzionati.









Ciro Bianchi 51 anni di carriera

Nel pomeriggio di ieri, l’UNEAC (Associazione degli Artisti e Scrittori di Cuba) ha conferito un omaggio alla carriera, per i suoi 70 anni di cui 51 di professione, a Ciro Bianchi, cubano da cinque generazioni e italiano di origine come fanno fede il suo nome e cognome.
Ciro è titolare da oltre 17 anni di una colonna di storia e costume sull’edizione domenicale di Juventud Rebelde, dove ha pubblicato 887 dei suoi scritti manifestando amore e conoscenza per la sua città, relativa storia, cultura e tradizioni. Ha partecipato e partecipa come esperto e consulente a un’infinità di trasmissioni televisive ed è autore di oltre 30 libri che raccolgono immagini di vita dell’Avana di ieri e di oggi. Nella sua lunga carriera, oltre a tanti riconoscimenti, ha ottenuto due Premi Nazionali di Giornalismo  “José Martí”.
Il suo primo articolo è stato pubblicato su “El Mundo”, uno dei maggiori quotidiani dell’Avana di ieri, quando aveva solo 17 anni e il testo era piaciuto al direttore a cui lo aveva sottoposto. Il lavoro gli venne pagato come collaboratore, ma la sua cera carriera è iniziata solo dopo un paio d’anni di praticantato presso il medesimo giornale e pagato a prestazioni. Ai suoi inizi, “costretto” a pubblicare sulle stesse pagine di famosi  e popolari colleghi più anziani, fra i quali anche Gabriel García Márquez, aveva timore di pubblicare articoli di cronaca o di opinione e quindi decise di essere intervistatore di personaggi famosi pensando: “Se non leggono me, per la mia firma sconosciuta, leggeranno per sapere di più sull’intervistato”. Poi si è giustamente conquistato la sua popolarità e affetto del pubblico.

Tanti auguri e lunga vita di lavoro, Ciro.







martedì 18 dicembre 2018

Venezia all'Avana, FIART 2018

Dopo la chiusura del 40° Festival del Nuovo Cine Latinoamericano, prosegue la XXII edizione della FIART (Fiera Internazionale dell’Artigianato), inaugurata lo scrso 6 di dicembre, come il Festival, ma che prosegue fino al 21 con il Messico come Paese invitato d’onore.

Durante una breve visita ai padiglioni, ho avuto una gradita sorpresa: entrando a curiosare nel padiglione dell’India, a un certo punto mi sono trovato di fronte ad oggetti di una certa familiarità e guardandomi bene attorno mi sono accorto di essere nello stand dell’unico Artigiano rappresentante l’Italia e in particolare la sua Venezia, con articoli di bigiotteria lavorati in vetro. Dopo una breve e frettolosa presentazione, l’incontro ha preso più corpo scoprendo che Massimiliano, Maestro nell’arte del vetro e disegnatore delle sue collezioni per la sua azienda, MUMU, mi ha riconosciuto essendo anche un lettore delle mie note sul blog, così che abbiamo preso l’impegno di rivederci in compagnia delle nostre mogli cubane, Ania che e anche collaboratrice nel lavoro e  Cecilia.










martedì 4 dicembre 2018

Sembra ieri, ma sono 40

Fra due giorni si apre la quarantesima edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano dell’Avana che si chiuderà il 16 prossimo. La rassegna aumenta anno dopo anno la sua importanza e popolarità anche nel resto del mondo. Nella sua ormai non breve storia ha presentato pellicole di grande qualità oltre a retrospettive o opere fuori concorso anche di altre latitudini. Assieme ai film, non sono mancati invitati e partecipanti di eccellenza, sia come ospiti che come giurati. Quest’anno l’attenzione è rivolta a due grandi cineasti, fondatori dell’Istituto Cubano del Cinema e anche del Festival, come Alfredo Guevara che ne è stato Presidente e Tomás Gutiérrez Alea “Titón”, probabilmente il maggior realizzatore cubano, la cui pellicola “Memorias del subdesarrollo” recentemente restaurata e digitalizzata è nella classifica delle migliori al mondo.
Personalmente ho avuto il piacere e l’onore di conoscere miti del passato come Gian Maria Volonté, Vittorio Gassman, Jack Lemmon, Gregory Peck. Gabriel García Márquez, Jorge Amado. Tutti ormai scomparsi ed altri miti ancora vivi di cui non starò a fare l’elenco.
Per ragioni che non sto a spiegare, mi sarà difficile “coprire” l’avvenimento, sarò anche fuori città, ma penso di scrivere qualche altra riga sull’argomento.

A proposito dei 40, fra poco (il prossimo 26) saranno quelli che hanno visto il mio primo piede in terra cubana. Solo qualche anno dopo Cristoforo Colombo e con altro mezzo di trasporto, oltre al fatto che io sapevo dov’ero.

giovedì 15 novembre 2018

L'Avana verso il mezzo millennio

Domani 16 novembre, La Villa di San Cristóbal de La Habana compie 499 anni.
L’abnegato lavoro dell Historiador de la Ciudad Eusebio Leal Spengler e dei suoi collaboratori fa in modo di presentare, nei limiti del possibile, una città bella e accogliente per il suo mezzo millennio con imponenti lavori di restauro di molti immobili di civile abitazione o commerciali. Non mancheranno di sicuro molte manifestazioni culturali tra le quali la Biennale d’Arte

Intanto sarà presentato alla Stampa nazionale e internazionale il programma del 40° Festival del Nuovo Cine Latinoamericano che si terrà dal 6 al 16 del mese prossimo.

mercoledì 7 novembre 2018

Italia-Cuba, oltre 5 secoli di relazioni

Inutile ricordare che I legami strorici tra Italia e Cuba sono cominciati nel 1492, ma ci sono stati eventi successive, meno conosciuti che hanno rafforzato questi legami specialmente nel campo culturale: dale fortezze antonelliane, costruite da generazioni di appartenenti a questa famiglia, ai monumenti principali della capitale cubana e non solo, alle masicce importazioni di marmi di Carrara per detti monumenti e altri eretti da architetti cubani o di altri Paesi.
All’Avana c’è un luogo in particolare che ricorda una tappa importante di questi legami storico culturali: Il Gran Teatro Alicia Alonso, già Gran Teatro Nacional che è sorto sull’area dell’antico teatro Tacón che è stato letteralmente inghiottito dall’attuale costruzione, costruita mantenendo al suo interno la sala principale del vecchio teatro ampliandone la superficie totale e rendendolo architettonicamente maestoso.
In questo teatro, dall’ultimo terzo del XIX° secolo, sono sfilati numerosissimi artisti italiani, molti poco conosciuti e alcuni di gran nome comenTitta Ruffo, Eleonora Duse, Enrico Caruso o Beniamino Gigli, fra gli altri. In particolare si è distinta la soprano Marietta Gazzaniga che ha spopolato con la sua interpretazione di Violetta, nella Traviata,per la quale le era stata fabbricato un calice d’oro da utilizzare nel brindisi. A lei si deve “l’importazione” di un dolce caratteristico che ha assunto il suo nome debitamente cubanizzato: la “Gazeñiga”. Una specie di pan dolce adatto per la colazione del mattino.
In questo Teatro sono state presentate, in prima assoluta nelle Americhe, 5 delle opere di Giuseppe Verdi: I Lombardi alla Prima Crociata, l’Ernani, La Traviata, il Nabucco e l’Aida. Proprio in virtù di quest’ultima opera, l’emigrante fiorentino Antonio Meucci, attrezzista capo del Teatro, fece gli esperimenti che lo condussero all’invenzione del telefono, cercando il modo di poter comunicare a distanza coi suoi collaboratori sullo scenario di un’opera tanto complessa.

Su queste ed altre presenze italiane a Cuba, si sono scritti libri e girati documentari, ma nel mio piccolo, mi è sembrato doveroso ricordarle.

giovedì 1 novembre 2018

Presenza italiana alla Fiera dell'Avana

Giornata di gloria per l’imprenditoria italiana presente alla 36ma edizione della Fiera dell’Avana che si chiude domani 2 novembre. All’evento sono presenti oltre 30 aziende che si suddividono il “padiglione Italia”.

Dopo la chiusura della Fiera, questo fine settimana si tornerà all’orario solare.

Altra vittoria (di Pirro) per Cuba sullo scenario mondiale

Ieri, 31 ottobre, è stata presentata per la 27ma volta la Risoluzione che chiede l’abolizione dell’embargo economico, finanziario e commerciale degli Stati uniti contro Cuba che dura da 56 anni e oltre ai danni economici, viola i Diritti Umani del popolo cubano. Questa volta la risoluzione non si è potuta votare nello stesso giorno, come solitamente è avvenuto, dal momento che i rappresentanti di Trumpaccio hanno presentato 1 emendamento poi scisso in 8 parti per intorbidire e ostacolare la presentazione della Risoluzione dato che dovevano essere analizzati dall’Assemblea Generale prima della votazione sulla Risoluzione presentata da Cuba. Come previsto, gli emendamenti sono stati bocciati perché non pertinenti.
La votazione di oggi, ancora una volta ha visto isolati gli Stati Uniti dal momento che la Risoluzione di Cuba, accompagnata da un brillantissimo e incisivo intervento del Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla, ha avuto 189 voti a favore e 2 contro (USA e Israele) con nessuna astensione, su 191 Paesi votanti.

Contestualmente il Trumpaccio ha inviato il suo consigliere Bolton ad annunciare ai tirannosauri di Miami che inasprirà ulteriormente le sanzioni contro Cuba, Nicaragua e Venezuela, colpevoli di lesa Maestà.

venerdì 12 ottobre 2018

Matanzas compie 325 anni

In occasione del 325° anniversario dalla fondazione della città di San Carlos y San Severino de Matanzas, questa sera verrà celebrata una serata di gala nel completamente restaurato teatro Sauto. Auguri alla città conosciuta come “la Atena de Cuba” per la sua cultura.

lunedì 8 ottobre 2018

Masochismo Latinoamericano

Negli anni ‘60/70 del secolo scorso, il compianto Enzo Iannacci dottore in medicina di mestiere, cantautore e attore comico per hobby (ben retribuito), cantava: “Messico e nuvole, la faccia triste dell’America che voglia di piangere ho....” Direi che per estensione, la “faccia triste” anche se non lo sembra nel carattere della gente, sia tutto il resto del Continente a sud del Rio Bravo. I Caraibi e il Centro America flagellati, sempre più di frequente e con maggior intensità, dagli uragani e alluvioni. Haiti, una volta di più, devastata da un potente terremoto. Fenomeni naturali a parte, la maggioranza degli abitanti di questo sub Continente che non si dimostrano tristi, pare siano anche contenti di essere poveri nonostante le immense ricchezze naturali dei loro Paesi sfruttate dalle multinazionali che nella migliore delle ipotesi lasciano le briciole e nei peggiori non sono nemmeno obbligate a risarcire i danni ambientali causati da ricerche ed estrazioni del petrolio (leggi Ecuador).
Ieri si è votato nel gigante Brasile dove, i rappresentanti del Partito che ha dato loro anni di buon Governo che ha tolto dalla miseria o dalla soglia della povertà milioni di cittadini, hanno subito una batosta elettorale difficilmente recuperabile nel secondo turno presidenziale e crollando nelle elezioni locali.
Pare che l’esempio dei vicini di casa argentini non abbia insegnato niente a loro e a quanto pare, nemmeno alla “maggioranza silenziosa” del Paese dei “Gauchos”, dove il Governo di Macri ha distrutto l’economia dovendo ricorrere una volta di più all’aiuto, non certo disinteressato, del FMI e facendo ricrescere al galoppo l’inflazione, assieme agli abnormi aumenti tariffari dovuti anche alla privatizzazione di settori strategici per l’equilibrio economico.
Se questi Paesi (dovrebbero) piangere, anche diversi altri non hanno gran che da ridere come ad esempio la Colombia dove l’ex Presidente Santos aveva dato una speranza e guadagnato un Premio Nobel della Pace, firmando un accordo con la FARC che da esercito combattente si è trasformato in movimento politico e parlamentare, ma dove proseguono omicidi di dirigenti di opposizione e massacri di contadini da parte delle forze paramilitari protette dal Governo.

Questi sono gli esempi più eclatanti di masochismo politico e anche se a “loro” va bene così...che voglia di piangere ho.

sabato 6 ottobre 2018

Quando le colpe dei padri ricadono sui figli...

Lo scorso 1° ottobre La Suprema Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, ha rifiutato la domanda di “negoziare il legittimo diritto di uscita al mare” dello Stato Plurinazionale della Bolivia con il Cile. La sentenza, anticipata da una lunga disquisizione del suo presidente, è stata bocciata per 12 voti  contro 3 e la motivazione è data dal fatto che la Bolivia non ha prodotto Trattati Ufficiali veri e propri, ma solo accordi verbali o scritti di funzionari cileni, nell’arco degli anni che non avevano la consistenza di un vero Trattato a negoziare con lo Stato confinante a cui aveva strappato 1500 km. quadrati di territorio, di cui 400 lineari di costa sull’Oceano Pacifico durante la guerra, tra i due Stati, del 1879. Al di la della negativa a poter negoziare un eventuale accordo, i boliviani non hanno nemmeno il diritto di richiedere la restituzione dei territori occupati durante la citata guerra, perché era stata dichiarata dall’allora Governo boliviano in carica. Pertanto non sono stati usurpati, ma sconfitti in una guerra dichiarata da loro stessi.
Naturalmente l’attuale Presidente, Evo Morales, non ne ha colpa così come il suo Governo e men che meno il popolo andino.
Un vero peccato perché con il Governo di Morales la Bolivia, diventata Stato Plurinazionale, ha compiuto passi da gigante in ogni settore: dall’economia alla dignità popolare specialmente per gli indigeni che proprio da Morales sono stati elevati dal loro stato sub umano. La possibilità di uno sbocco sul Pacifico avrebbe dato un’ulteriore spinta all’economia e benessere del Paese, ma in questo caso...le colpe dei padri ricadono sui figli.


venerdì 28 settembre 2018

Trappole, bel suol d'amore

Come molti sanno, le strade dell’Avana sono in gran parte disastrate. Ci sono buche che ho visto crescere come bambini, anno dopo anno. Alcune si sono trasformate i piscine o anche in voragini, tanto che so pensando di creare una “Mappa delle buche dell’Avana”. Le più pericolose, per uomini e mezzi sono quelle, insidiose che si trovano in presunte “strade principali” o “ben tenute”. Di colpo, specie col buio, o con la pioggia scrosciante che ricopre i manti stradali, ci si trova dentro con buona fortuna di gomme, cerchioni e ammortizzatori, se si transita in auto. Per le moto possono essere vere e proprie trappole mortali. Nelle strade secondarie, specialmente nei quartieri periferici è d’obbligo il passo d’uomo dal momento che sono veri e propri percorsi di guerra.
Chi percorre spesso un determinato itinerario ha imparato a sapere dove si trovano, ma se si è distratti o si passa per la prima volta? Senza contare che con la grande umidità,ne sorgono anche nuove, come funghi capovolti. Ogni tanto ne tappano qualcuna, magari lasciando aperte altre adiacenti. La domanda inquietante è se per caso in “quella” sia successo qualche incidente grave o a qualche personalità “importante”.
Negli ultimi annni si sono visti lavori stradali che un tempo erano sconosciuti e molte strade sono state completamente riasfaltate, ma il risultato è ancora insufficiente, specialmente in importanti arterie di quartieri come Playa, per esempio, ma non solo. La qualità dell’asfalto e a volte la mano d’opera non sono poi delle migliori e col clima tropicale, spesso, durano come le rose (di una volta). In più di un occasione si asfalta sopra l’asfalto esistente, senza raspare gli strtat preesistenti, pertanto con poca efficacia e lasciando profondi dislivelli (buche) dove esistono chiusini.
Al di la dei rischi per l’incolumità di cui sopra, però, il folklore dove lo mettiamo?

giovedì 27 settembre 2018

Assemblea ONU e Società mista cubano-statunitense

Durante la 73ma Assemblea Generale dell’ONU si è assistito all’ultimo, in ordine cronologico, show di Trumpaccio che ha minacciato amici e nemici di rappresaglie e misure di ogni ordine e tipo. Le risposte più forti e i contrattacchi a queste misure e all’uso della prepotenza oltre all’ipocrisia sui “Diritti Umani” da parte degli Stati uniti, oltre alle altre violazioni e violenze applicate su gran parte del resto del mondo sono arrivate, naturalmente, da Cuba, Bolivia e Venezuela il cui presidente (eletto col 68% dei voti popolari) ha accusato direttamente i Governi Colombiano, Cileno e Messicano di aver preso parte all’attentato alla sua vita del 4 settembre scorso, manovrati dagli stessi Stati Uniti che da parte loro negano la loro partecipazione. Tutto, a suo dire, suffragato da prove e alcuni accusati confessi, accompagnati dalla pubblicazione di fatti su giornali nordamericani.
Nel frattempo a Cuba si giunti alla associazione di Medicuba con un’impresa statunitense per la ricerca e la commmercializzazione dei prodotti, particolarmente sui tumori. Fra di essi il già collaudato Cimavax G, vaccino per il cancro ai polmoni che per il momento, però, non è la bacchetta magica: è efficace a proteggere chi è già stato operato da una evetuale ricaduta e deve essere somministrato regolarmente una volta al mese per ilo resto della vita. Da questa unione si spera un ulteriore avanzamento in questo ed altri campi della medicina avanzata e della ricerca.
Questo risultato è parte di una deroga alle legge sull’embargo imposto dagli USA a 

venerdì 7 settembre 2018

Un commiato ritardato, ma involontario a Mimmo Càndito

Era molto tempo che non ricevevo sue notizie e questo mi era sembrato inquietante. Stavo per mandargli una mail per sapere, quando qualcosa di lui, ma un presentimento mi ha fatto aprire la pagina di Google a lui dedicata e che riunisce, praticamente, tutta la sua vita lavorativa. Tristemente ho letto la data di morte: 3 marzo del 1918.
Avevo saputo che gli avevano scoperto, casualmente, un tumore ad un polmone mentre si trovava negli Stati Uniti. Il fatto era dovuto alla respirazione del fosforo contenuto nelle bombe lanciate dai medesimi soldati americani durante la guerra civile nella ex Yugoslavia che lui ha “coperto” per il suo giornale. Ci eravamo rivisti in Italia e a Miami alcuni anni fa, sapevo che l’ntervento era riuscito ed era in fase di  recupero.  Di tanto in tanto ci scambiavamo notizie per via elettronica, poi ho saputo che avevano scoperto un’altro maledetto tumore nell’altro polmone, originato dalla stessa causa, ma evidentemente la diagnosi e le cure sono arrivate in ritardo.
Oltre ad essere una grande persona, ricca di umanità credo sia stato uno dei migliori inviati speciali della Stampa (giornale e generale), non era di quelli che stavano in albergo carpendo notizie più o meno veridiche da fonti locali, i suoi articoli e libri sono dei capolavori di cronaca e letteratura Era stato anche professore all’Univerità di Genova facendo il pendolare da Torino, dove abitava fin da ragazzo. Ha ricevuto incarichi e riconoscimenti prestigiosi che indubbiamente si meritava.
Ho avuto la fortuna e il piacere di condividere con lui anni fa a Cuba, Paese che amava, un suo soggiorno per una serie di interviste e un suo rammarico era quello di non poterci tornare perché in altra occasione i suoi discorsi tenuti agli studenti dell’Università dell’Avana, dove peraltro era stato invitato, non sono piaciuti al regime che lo ha espulso e gli ha proibito l’ingresso al Paese nel futuro. Sono più che sicuro che da qualche anno in qua non avrebbe più avuto problemi, almeno come turista, ma un pò il giusto timore rimasto e la salute glie lo hanno impedito.

Ciao Mimmo, in ritardo, ma con affetto ti abbraccio, come sempre, ovunque tu sia.

lunedì 3 settembre 2018

Il fascino del vecchio LP 33 giri e 1/3

Nel mio ultimo viaggio in Florida ho potuto effettuare un acquisto che per me è stato uno dei migliori affari (pochi) della mia vita, specialmente in relazione al prezzo di 50$. Si tratta di una valigetta giradischi a 3 velocità con porta USB che mi sta permettendo il riscatto in digitale di una discreta quantità di sauroLP che però (per me) contengono dei veri gioielli e li posso, oltre che registrare, ascoltare con il “timbro” insuperabile del vecchio vinile.
Tra di loro sto riscattando diversi “pezzi” che hanno un ricordo affettivo oltre che qualitativo e di Storia della Musica moderna. Ad esempio ho riscattato un Sergio Endrigo registrato in diretta al Piccolo Teatro con l’album in due LP “L’Arca di Noè” del 1970 alla cui ultima funzione avevo assistito con la possibilità di acquistare il disco “in tempo reale” nel foyer del teatro l’ultima serata. I dischi che sto riscattando sono decine di ogni genere, fra loro la confezione completa della “Beatles Collection” nel suo cofanetto originale, posters compresi e contengono anche il dimostrativo “Rarities”, non in vendita da solo, con l’ultima produzione: “The Withe Album” che parafrasando il compianto fantozzi ritengo “una cagata pazzesca” a parte l’ultimo brano che si intitola (sarà un caso?) “Good Night”. Quello invece che mi ha piacevolmente sorpreso è stata l’esecuzione, solo strumentale, effettuata con l’orchestra di George Martin che era anche il loro arrangiatore e produttore, di “Yellow Submarine” che chiude l’omonimo LP, aperto dalla versione cantata e più conosciuta. Sembra quasi una sinfonia.  Devo dire che non sono mai stato un appassionato del quartetto anche se devo riconoscere che mi piacciono i loro pezzi più conosciuti e popolari. Il bello, mi sembra, stia nel valore simbolico e collezionistico della raccolta.
Questo lavoro mi occuperà moltissimo tempo tra la registrazione e la classificazione: il semplice passaggio è semplicissimo, quello che è più complicato e lungo, sarà trascrivere l’elenco dei dischi con relativi interpreti e “pezzi” eseguiti che dovrò fare in un documento Word a parte. Ma tanto sono in pensione e spero che il tempo mi basti.









Un caro ricordo da due miti della musica cubana


domenica 2 settembre 2018

Sono passati 29 anni da quel volo maledetto

Sono passati 29 anni da quel tragico 3 settembre, un volo Avana/Milano, carico di turisti che si scambiavano felicemente le loro impressioni sulle belle vacanze passate,mai arrivato e quasi nemmeno partito, purtroppo. Ma il triste ricordo è ancora vivo in molti di noi. Specialmente a parenti ed amici.

domenica 12 agosto 2018

Ma i discendenti di Giuda, sono arrivati in America Latina?

Ho visto, recentemente, una mini serie di documentari e commenti realizzata da ricercatori, antropologi, storici e addetti ai lavori in generale. L’argomento era la ricerca, a ritroso, del gene maschile “Y” fino alla notte dei tempi umanoidi. Il risultato, sorprendente è che la ricerca, lunga e minuziosa, conduce ad un unico capostipite che la Bibbia ha chiamato Adamo. Le investigazioni hanno condotto in Africa Orientale e in modo più specifico nell’attuale Etiopia. Questo territorio era già ben conosciuto dagli antropologi che avevano pubblicato le loro ricerche, basate su resti fossili, deducendo che da questa zona è cominciata la diaspora dell’Homo Erectus, discendente dagli Ominidi e antecedente del “Sapiens”.
La cosa che mi ha più sorpreso, nel seguire le migrazioni per i vari Continenti nel corso di centinaia di migliaia di anni, è stata quella che attraverso gli esami del DNA, possibili solo da un tempo relativamente breve, è emerso che tutti noi abbiamo in comune il cromosoma “Y” che secondo gli esperti porterebbe a un unico antenato comune a tutte le razze che si sono sparse in luoghi, tempi e condizioni differenti, creando gruppi, sottogruppi e differenze somatiche, ma mantenendo inalterato il genoma.
Quello, da non credente che mi lascia il dubbio, è da dove discende il cromosoma femminile...? Sarà una “deformazione” del maschile? Devo riconoscere che la storia della costola non mi convince e poi la prima coppia non ha avuto solo due figli maschi? Senza contare che secondo questa “teoria” i tempi evolutivi sarebbero molto più rapidi e imprecisi. Poche migliaia di anni, rispetto alle centinaia di migliaia o addirittura qualche milione secondo gli studi opinabili, ma accompagnati da prove concrete e condivisi dalla totalità, o quasi, del mondo scentifico, anche credente.
Dal mio punto di vista do più credito alla scienza che prima o poi saprà dare, se non lo ha già, una risposta a questo mio dubbio.
Un altro dubbio che mi assale è: ma i sottogruppi di Giuda, attraverso le migrazioni, sono arrivati anche in Sud America? Gli esempi sono infiniti, al momento me ne sovviene solo qualcuno: Pinochet, Videla e molto più recentemente Temer, Santos o Lenin Moreno che pur essendo Presidente non ha avuto nemmeno il buon gusto di cambiarsi il nome di battesimo.


                                                                                                              

mercoledì 8 agosto 2018

Opinioni, opinabili, su una realtà

Ho ricevuto una mail  da un amico che segue assiduamente queste mie personalissime, criticabili e non obbligatoriamente condivisibili opinioni, nella quale si dichiara “non completamente d’accordo” sulla mia teoria riguardante l’embargo, specie nel campo della salute e ne ha tutto il diritto. Il tema riguardante gli effetti dell’embargo di cui soffre Cuba si ripercuote (per importanza) sulla salute, ma non solo. Desidererei chiarire il mio punto di vista sull’argomento, magari per far riflettere altri lettori non ben informati sul tema.
Premesso che in alcuni casi lo considero un alibi per alcuni responsabili di settori economici e sociali, dal momento che da diversi anni, Cuba riceve crediti e aiuti da Paesi “amici” o cumunque non nemici come, per esempio: Cina,Vietnam, Russia, Canada, Messico e altri, per non parlare del Venezuela con le sue difficoltà, sempre più acute e derivate dallo stesso mandante. C’è stato anche un riavvicinamento della Comunità Europea. Il tutto è molto bello  e utile, chi ha visitato Cuba 20 o più anni fa lo può apprezzare in molti campi, ma  nessuno di loro  è Babbo Natale e con tutte le agevolazioni e condoni del caso, un Paese bloccato finanziariamente soffre, comunque, di grandi difficoltà e gli risulta difficile uno sviluppo completo e integrale. Molti, specie all’estero danno la colpa al “sitema” o al regime e negarlo completamente sarebbe oscurare il Sole con un dito, ma se i cambiamenti seppure ancora lenti e poco efficaci sono iniziati, l’embargo continua da quasi 60 anni. Cina e Vietnam, con la stessa ideologia politica, senza embargo, non sono diventati Paesi prosperi in pohi anni?
Da un po’ di  anni si è scoperta l’acqua calda del turismo, in un Paese caraibico ed è diventata la prima fonte di ingresso (lordo). Sono lontani i tempi in cui c’era una lotta a coltello tra le poche Agenzie straniere presenti per avere un pullmann o degli alloggiamenti decenti, ma questo va a vantaggio degli investitori stranieri che stanno costruendo alberghi a tutto spiano, però le entrate (nette) non sono tutte per Cuba...
Nello specifico, lo strangolamento finanziario è sopportabile solo con enormi sacrifici e stoicismo. Cuba non può fare transazioni in dollari statunitensi, così some gli Istituti Finanziari che tengono rapporti con essa. È facile immaginare quale sia il danno economico dovuto solo al cambio della valuta. L’extraterritorialità della Legge impedisce, anche,  alle Aziende nordamericane radicate all’estero, o loro filiali e associate, di commerciare in ogni campo con Cuba. Se i manufatti metallici contengono nickel cubano ne è vietato l’acquisto ed ogni eventuale “triangolazione” di Imprese di Paesi terzi con prodotti nordamericani, comporterebbe, nel migliore dei casi, multe milionarie o anche la cessazione dei rapporti con la “Casa madre” statunitense. E questo è solo un esame molto superficiale.
Nel campo della salute, molti apparecchi sono prodotti da altri Paesi (Giappone, Olanda, Cina, ecc.), purtroppo però, ci sono macchinari  e medicine che possono salvare vite, prodotti solo negli Stati Uniti o comunque protetti dai loro brevetti e questo è un serio quesito sui Diritti Umani, mentre medici e personale cubano della Salute si distinguono in tutto il mondo in opere umanitarie portando il poco che hanno e anche quello che servirebbe in Patria.


domenica 29 luglio 2018

Cose che capitano

Per un po’ di tempo avrò difficoltà ulteriori, di comunicazione dal momento che ho avuto uno scontro con una pompa di benzina nella quale ho maldestramente messo un piede in fallo dentro una spira della canna di erogazione cadendo pesantemente in avanti, stando sulla piattaforma soprelevata e nel tonfo, ha avuto la meglio lei. Nell’intento, fortunatamente riuscito, di proteggere faccia e testa, ho messo le braccia avanti sentendo uno spostamento nella spalla destra. Dislocamento e lussazione della clavicola che mi causa l’immobilità del braccio destro per 20/25 giorni. Disgraziatamente sono ambidestro solo con i piedi che peraltro non uso più, per cimentarmi da ex calciatore di buone speranze e usare la tastiera con la sola mano sinistra è alquanto disagevole.
Nell’occasione ho potuto ancora sperimentare la grande umanità e professionalità dei lavoratori della salute cubani che forniscono con abnegazione un servizio carente di mezzi e risorse di cui avrebbero bisogno,  mezzi  e risorse mancanti, spesso in casi molto più gravi del mio grazie allo strangolamento anche extraterritoriale, imposto dagli Stati Uniti e in vigore da quasi 60 anni che è un genocidio, alla faccia dei Diritti Umani che sbandiera un Paese dove è tornata di moda, la peraltro mai abbandonata “Dottrina Monroe” che rivendica l’America agli americani. Naturalmente del Nord e preferibilmente biondi dagli occhi chiari.
Parafrasando Trumpaccio, il resto è cacca.


mercoledì 18 luglio 2018

Ritorno alla base

Sono rientrato dal mondo esterno, dove chi può gode di agi e benessere, da due giorni e devo ancora riadattarmi completamente alle code e ai “no hay” (non c’è o non ci sono). La parte positiva è un ambiente più familiare e sereno. Se non altro non si corre il rischio di essere raggiunti da qualche pallottola vagante che seppure secondo la legge delle probabilità non è frequente, è meglio non riceverla. Lo stesso è improbabile incontro di serpenti e coccodrilli davanti alla porta di casa o le morsicature di pescecani nelle cristalline acque dell’Oceano Atlantico.
Anche la monotonia e le carenze hanno i loro vantaggi.
Ci siamo accomiatati anche quest’anno cenando al ristorante texano di Colonial Drive, già citato, dove campeggia, per dare “ambiente”, oltre alle noccioline americane, l’arredamento “country” e le finte sella da cavallo, il ritratto di uno degli autentici abitanti originari di questo Continente (credo sia Sitting Bull o Toro Seduto, ma non posso giurarlo), del quale Trumpaccio si crede l’unico proprietario.









venerdì 13 luglio 2018

Texas in Florida

Se passate da Orlando in Blackwood angolo Colonial Drive, verso sera,provate la cucina texana con bistecche da far invidia agli argentini, in un ambiente old style western.



martedì 10 luglio 2018

Pdf sulla rinascita del turismo a Cuba

Ho rivisto i testi e le foto del libro "La rinascita del turismo a Cuba", in italiano e in spagnolo, chi fosse interessato a riceverne una copia, gratuitamente, me lo può chiedere per mail: abuafaldo@gmail.com specificando in quel delle due lingue lo preferisce, farò il possibile per inviarlo, dentro delle possibilità di connessione e del numero di richieste.

Viaggi e comfort

Per il viaggio di andata e ritorno Orlando/Miami/Orlando ho utilizzato questo vecchio modello di Chevrolet Equinoze, ho senti la mancanza della mia Polsky Fiat 1987...

domenica 8 luglio 2018

Miami, Italia


sabato 7 luglio 2018

Piccole, ma di classe


mercoledì 4 luglio 2018

Utilitarie

Mi hanno detto di scegliere, come regalo, tra la 4x4 Cadillac e la Maserati GT, io avevo optato per la casa tricolore, poi però ho pensato ai problemi doganali che avrei potuto avere a Cuba e ho rinunciato, con qualche rimpianto e non senza ringraziare.

O forse non è proprio così...


sabato 30 giugno 2018

Da Orlando con calore

Il 28 sono arrivato a Orlando e mi tratterrò in Florida fino al 15 prossimo. Fra le sorprese gradite, ho scoperto che il servizio di Immigrazione Statunitense ha abolito la parte cartacea dei controlli alla frontiera e non si devono più compilare noiosi e anche ridicoli moduli. Chi ha i documenti in regola entra con la sola presentazione del passaporto, viene fotografato e in alcuni casi, a campione, gli vengono prese le impronte digitali elettronicamente.
Nel frattempo sono riuscito ad avere il nuovo link della intervista su Radiorai1 in quanto il precedente non si apriva; per chi fosse interessato, il nuovo link è:


se non si volesse ascoltare tutto il programma, suggerisco di andare col cursore sotto a "mare", nella presentazione del programma e del blog.

Sto anche preparando una riedizione del libro sul turismo a  che spero di poter offrire presto, a chi lo desidera, in versione PDF in italiano o spagnolo, a richiesta, per e-mail.

mercoledì 27 giugno 2018

Grande successo, bagnato, della Pausini

Come era, d’altra parte previsto, grande successo del concerto di Gente de Zona con Laura Pausini e altri ospiti cubani della canzone. Il tutto condito da un acquazzone tropicale che ha inzuppato il numeroso e impavido pubblico che ha sfidato le intemperie per l’0ra e mezza di concerto e la lunga attesa per ottenere la miglior posizione possibile.

Superstizioni o casualità

Una delle cose belle dell’Avana, è che non si finisce mai di trovare luoghi, persone o cose rare, strane o antiche che possono incuriosire, interessare e indubbiamente risultare piacevoli. Uno dei tanti esempi per cui non basterebbe una vita, nel suo piccolo, è questo bar ristorante situato in uno dei punti strategici della città, in ogni tempo.
Per i superstiziosi, il numero 13 può portare fortuna o sfortuna, secondo i punti di vista. Però il 12? Chi lo sa! Ma se vi trovate all’Avana un giorno 12 alle 12 (meglio se in dicembre) e avete un figlio o nipote che festeggia i 12 anni, fateci un salto, non si sa mai...







venerdì 22 giugno 2018

Laura Pausini all'Avana

Mettendo a rischio la sua presenza sul mercato di Miami dove è omnipresente nelle stazioni radio, con annessi e connessi. Laura Pausini ha risposto positivamente all’invito del popolarissimo duo “Gente de Zona” e domenica 24 si esibirà nello scenario già collaudato nel concerto effettuato dai Rolling Stones, nei terreni adiacenti alla Ciudad Deportiva dell’Avana. Tra i “big” italiani, nel loro momento di massima popolarità, si aggiunge a Miguel Bosè e Lorenzo “Jovanotti” Cherubini che fra l’altro si sono esibiti con altri grandi artisti interbazionali in uno dei concerti per la pace. Poi, Zucchero Fornaciari che dopo anni di divieti imposti dai discografici nordamericani a cui era legato, qualche anno fa, raggiunta l’indipendenza professionale è venuto a Cuba dove oltre a incidere un disco si è esibito in tre occasioni, tra le quali nella chiusura della Settimana della Cultura Italiana.

La Pausini si fermerà solo 24 ore per partecipare a questo concerto, con entrata libera come tutte le altre grandi manifestazioni. Peraltro la sua presenza è molto attesa da miriadi di fans cubani della cantante emiliana che non è solo popolare a Miami, restando da queste parti. Certamente gli interessi economici sono motlo diversi ed è anche per questo che Laura è da ammirare. 

mercoledì 13 giugno 2018

Guantánamo, 120 anni di occupazione

Si compiono 120 anni di occupazione della base di Guantánamo da Parte degli Stati Uniti. La concessione per l’uso di questo territorio era stata data, nel 1898 in segno di “gratitudine” per l’intervento nordamericano nella guerra di liberazione in un momento in cui la Spagna era già in ginocchio e con l’autoaffondamento della corazzata Maine come pretesto. Questa concessione, però, prevedeva che la Baia di Guantánamo servisse come attracco delle navi er il trasporto del carbone. Successivamente, grazie al così detto Emendamento Platt incluso nel Trattato di Pace (firmato a Parigi tra Spagna e Stati Uniti, senza diritto al voto da parte di Cuba), gli Usa si riservavano il diritto di intervenire militarmente quando lo ritenessero necessario. Cosa che avvenne in tre occasioni. Fu così che il lembo di territorio orientale dell’Isola si trasformò in base militare che l’attuale Governo non riconosce per la sua illegittimità sia per l’uso che per l’occupazione non più giustificata.