Miami è nota per la forte
presenza cubana che nel passato, anche recente, si è manifestata
maggiormente come anti-castrista. Di fatto però hanno (quasi) sempre vinto
i Democratici, partito più moderato e vagamente possibilista. Solo con George
W. Bush avevano vinto i Repubblicani...con una somma di voti inferiore. Cose
americane.
La roccaforte dello zoccolo
duro, centro direzionale di Little Havana è La Calle 8 con le sue corazzate
rappresentate dal ristorante Versalles e dal parco dedicato alla Brigata 2506,
quella sconfitta alla Baia dei Porci nel 1961. I due luoghi sono frequentati,
ormai, maggiormente da diversamente giovani che hanno sperato e sperano da
ormai 55 anni di poter rovesciare il regime comunista a Cuba. I discorsi,
quotidiani sono sempre dello stesso tenore di un ottimismo veramente incredibile,
dopo tante delusioni e terminano con il classico arrivederci presto in una Cuba
libera...
Ma a Miami c’è anche una
piccola minoranza di controparte, capitanata dal giornalista Max Lesnik già direttore
della rivista Réplica, chiusa dopo
aver subito ben 11 attentati dinamitardi. Poi è nata Radio-Miami, un’emittente
controcorrente che ha dovuto a sua volta chiudere recentemente a causa della
vendita dell’immobile in cui operava. La nuova proprietà non ha concesso l’uso
a Lesnik per l’emittente.
Il buon Max (classe 1930) si
è rimboccato le maniche e proseguendo nel suo lavoro fino che ha potuto, ha
rimesso in piedi la redazione della rivista, dopo 15 anni, ed è pronto ad
uscire nelle edicole il 1° luglio con “La
nueva Réplica” in edizione quindicinale. Circondato da un gruppo di amici e collaboratori “over 80”
con qualche eccezione per settantenni o giù di lì.
Lo zoccoletto duro dei
pro-castristi ha veramente dell’incredibile, trovandosi a Miami. E’ composto da
antichi compagni di lotta dei barbudos che i casi della vita hanno condotto
nelle fauci del “nemico”. Trattandosi di argomento delicato e personale, non ho
approfondito i motivi, non certo uguali per tutti loro, per cui si trovino a
vivere a Miami ed a parteggiare per il Governo comunista dell’Isola.
Probabilmente qualcuno di loro ha avuto piccole divergenze iniziali con il
recente costituito Governo Rivoluzionario e poi ha avuto dei ripensamenti.
Altri avranno fatto una scelta di riunificazione famigliare al di là delle
differenze politiche. Insomma...il perché non si sa, ma rimane il fatto che si
tratta di persone molto preparate anche culturalmente e intellettualmente. L'FBI, non li importuna li controlla più o meno discretamente, anche con qualche citazione telefonica. I tempi sono cambiati e il terrorismo di qualunque tendenza è sotto controllo e non alza la testa, pertanto si sentono abbastanza tranquilli di poter continuare nel loro impegno politico.
Ho trascorso un’oretta con
loro, accolto da un clima di amicizia e disponibilità potendo percepire che
nello stesso modo della numerosa fazione rivale, hanno un unico punto in comune
(età a parte): la grande nostalgia di Cuba e la voglia, seppure da punti di
vista diversi e contrapposti, di auspicare una vita migliore a chi è rimasto o
nasca dall’Altra parte dello Stretto della Florida.
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