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domenica 11 marzo 2012

Ricevo e pubblico: Progetto IXCO per la cooperazione

ixco


idee per cooperare


INTERSCAMBIO CULTURALE . FORMAZIONE CONDIVISA . SVILUPPO SOSTENIBILE . ECONOMIA ETICA
PRESENTAZIONE ISTITUTO

Circa un anno fa il progetto della Mostra “Cuba, una Storia anche Italiana” faceva i suoi primi passi concreti. Era sembrato, e forse lo
era, un progetto piuttosto ambizioso, al punto che si dubitava di riuscire a realizzarlo.
Il concreto appoggio di quanti hanno creduto in tale progetto ha invece consentito di realizzare quanto poi è stato visto e apprezzato
a Roma durante la scorsa estate, lasciando un segno positivo sia tra i protagonisti che tra gli oltre 10.000 visitatori italiani e stranieri
della Mostra e della contemporanea Rassegna Cinematografica.

Per dare un seguito a quella significativa esperienza e per valorizzare ulteriormente quel contributo, abbiamo voluto fondare ixco,
un Istituto no-profit il cui acronimo ne individua le caratteristiche principali:


è un'organizzazione non governativa che nasce per promuovere l'interscambio culturale quale strumento per
modulare una formazione condivisa per lo sviluppo sostenibile di un'economia etica

valorizza le competenze italiane perseguendo l'obiettivo di relazionarle alle diversità culturali dei Paesi in cui opera,
per individuare nuovi ambiti operativi e scenari futuri per un reciproco sviluppo umano

promuove e realizza progetti di cooperazione integrando aspetti culturali, capacità imprenditoriali e intelligenza
innovativa
ixco è un laboratorio di Idee e Progetti di Cooperazione tra l'Italia e i Paesi Latino-americani e in Via di Sviluppo ,

una organizzazione dove si incontrano e interagiscono liberamente i contributi di tutti i Soci, valido punto di riferimento per Progetti
di Cooperazione indirizzati in modo competente e supportati da efficaci iniziative presso Istituzioni e Sponsor.

Per conoscere meglio le caratteristiche dell'Istituto, i suoi obiettivi e le potenzialità operative, vi invitiamo a prendere visione di quanto
pubblicato sul sito www.ixco.it, dove troverete anche l'elenco tematico dei Progetti in Corso di cui, una volta associati, potrete
richiedere le schede descrittive e, se interessati, parteciparvi nelle modalità che riterrete più idonee.

Ritenendo sicuramente auspicabile una vostra attiva presenza in ixco, vi invitiamo a parteciparvi richiedendo lo Statuto e
sottoscrivendo il Modulo di Adesione, considerando che per agevolare la valutazione di questa nostra iniziativa la quota associativa
per il primo anno è pari a zero.

Confidando in una vostra gradita accettazione, inviamo un cordiale saluto

Paolo Sardo presidente 392.9961870 paolosardo@ixco.it
Marco Marini vice presidente 349.4538229 marcomarini@ixco.it

istituto italiano per la cooperazione o.n.g. 00142 Roma, Via Guido De Ruggiero 26 Tel. 06.5083794 www.ixco.it info@ixco.it

Il volto dolce della Cultura cubana: Rosalía Arnáez



Uno dei volti più amati dai telespettatori cubani, senza distinzione di sesso o di età, è quello di Rosalía Arnáez, per anni conduttrice del Noticiero Nacional de Televisión, poi passata ad altri incarichi, ma con il cuore legato al giornalismo che pratica ancora.
Nata un 4 di Settembre all'Avana, Rosalía era una ragazza “inquieta” nel senso buono della parola e la sua vocazione era quella di essere artista. All'età di 14 anni si iscrisse a un corso di chitarra classica, ma poi passò a uno di Teatro e Recitazione. Questa frequentazione le servì per imparare a come porsi davanti al pubblico e ad avere una dizione corretta, con la giusta impostazione. Successivamente si iscrive alla facoltà di giornalismo e nel 1978, il cameramen Roberto Chile la “scoprì” proponendole di fare un provino. Da quel provino naquero le prime, brevi, apparizioni in TV con una rubrica dedicata ai giovani in cui doveva solo leggere delle “veline”. Poi, nel 1980, i dirigenti della Televisione si resero conto della potenzialità nel “bucare” il piccolo schermo di Rosalía e la inserirono nel gruppo di annunciatori del Noticiero, dove si alternò nelle varie edizioni quotidiane. Dopo circa 9 anni di “mezzobusto”, passò al giornalismo sul campo e alla conduzione di programmi a carattere culturale, divenne poi responsabile dei servizi culturali del Noticiero e quindi incaricata alla Presidenza dell'Associazione dei Media Audiovisivi e della Radio dell'UNEAC (Unione Artisti e Scrittori di Cuba) di cui, oggi, è la responsabile di settore più giovane. L'UNEAC è una ONG che si occupa di prestare attenzione, assistenza e promozione agli intellettuali cubani che ne abbiano la necessità.
Oltre a questo incarico che ricopre con slancio ed entusiasmo, Rosalía non ha abbandonato il giornalismo che pratica con servizi culturali e con la conduzione di un programma televisivo, in onda ogni martedì sera intitolato “Ecos de mujer”. A questo, ha affiancato un'attività che la riporta agli amori dell'adolescenza esibendosi ogni venerdì sera nella sua “peña” al Club Habaneciendo di Neptuno e Galiano: “El café de Rosalía”, dove oltre ad essere animatrice si esibisce anche come cantante, alternandosi con i suoi ospiti, sempre di elevato livello artistico. Un “Cafè”, dove l'improvvisazione e il dialogo col pubblico sono nella norma. Consigliato a chi passa per l'Avana e vuole trascorrere una serata veramente “cubana”.

mercoledì 7 marzo 2012

8 Marzo

AUGURI A TUTTE LE GENTILI LETTRICI

martedì 6 marzo 2012

Abel Prieto lascia il Ministero della Cultura

A distanza di un anno da non essere stato rinominato membro del CC del Partito, Abel Prieto Jimenez lascia il Ministero di Cultura per essere "promosso" come consigliere del Presidente Raul Castro. Con sorpresa (mia almeno), non è stato nominato Miguel Barnet, attuale presidente dell'Unione Artisti e Scrittori di Cuba (UNEAC). Gli succede, secondo le "regole" non sempre rispettate, il Primo Vice Ministro Rafael Bernal Alemany.

sabato 3 marzo 2012

Cuba, USA e il petrolio

Sembra proprio che quanto si commentava a Cuba da anni sia un fatto certo. Si diceva: "Siamo circondati dal petrolio, possibile che proprio da noi non ci sia?" Adesso le ricerche e gli investimenti hanno confermato che a Cuba, o meglio nel suo mare, il petrolio ci sia. Un grande rischio per l'ambiente e naturalmente gli USA sono, giustamente, preoccupati per le loro coste.
Infatti le catastrofi ecologiche hanno il ""diritto"" farle soltanto loro.

venerdì 2 marzo 2012

Cose cubane...l'unione farebbe la forza

In questo edificio della centralissima calle Galiano (Avenida de Italia) dell'Avana, tra S. José e San Martín, era stato chiesto il contributo, per appartamento, di 150 pesos in MN per l'installazione di un motore centrale per l'acqua. Le liti e invidie tra vicini non hanno permesso di raggiungere un accordo per cui adesso ci sono la bellezza di 18 motori individuali che sono costati, ad ogni famiglia, 50 CUC ciascuno. Meno male che i cubani sono conosciuti per la loro agilità mentale...

martedì 28 febbraio 2012

Quesito esistenziale sugli anni bisestili

Domani è il 29 di Febbraio. Al di la della facile e trita battuta sul "compiere ogni 4 anni", chi nasce in questo giorno quando festeggia il compleanno? Il 28 febbraio o il primo marzo? la logica direbbe il 1° marzo, visto che è comunque "dopo" del 28 febbraio...sarà cosi?

giovedì 23 febbraio 2012

Telepatia

Che caso di telepatia...proprio quando sul mio blog è apparso il "post" sulla preparazione della tribuna papale ne parla anche l'autorevole "La Stampa"...coincidenza? Sarei presuntuoso a pensare qualcos'altro.

CHIARIMENTO

Io non mi riferivo all'annuncio della visita papale che non è stata certo una mia "primizia". Mi riferivo alla costruzione della tribuna che il 13 dicembre 2011 non era ancora stata iniziata...mi sembrava che il post fosse chiaro, ma forse sbagliavo.

Cari Niky e Denis, ho ricevuto per mail il vostro commento, ma sul blog non è uscito. Giuro che non li ho "censurati" io, vi prego di rispedirli. Grazie.

mercoledì 22 febbraio 2012

Aspettando il Papa

L'Avana (e tutta Cuba) si sta preparando per ricevere la Visita di Benedetto XVI°. nella Plaza de la Revolución si sta già allestendo la tribuna dove celebrerà la Messa.
Oltre al discreto anticipo c'è anche una novità "assoluta", la tribuna viene montata pochi metri sotto al luogo da cui Fidel Castro teneva i suoi chilometrici discorsi: nella parte che era riservata alla stampa, diplomatici e invitati stranieri. Dopo il permesso di transito sul marciapiedi prospiciente, già in vigore da qualche anno, c'è questa novità. Le altre manifestazioni tenutesi senza la presenza del Comandante hanno sempre avuto come scenario lo spiazzo che si trova di fronte alla Biblioteca Nacional e quindi lungo uno dei lati minori della piazza.



Holguin, morire in vacanza

E' da alcuni giorni che non riuscivo ad avere accesso alla pubblicazione di post sul mio blog. Finalmente sembra che lo possa fare di nuovo, quindi vorrei spendere due parole per chi, eventualmente, fosse rimasto sorpreso perché non ho mai commentato il fattaccio di Holguin dove ha perso la vita un nostro connazionale.
Innanzitutto penso che i lettori del blog si siano resi conto che si tratta di tematiche "leggere" che non vogliono sostituirsi ai normali organi di informazione, sarebbe una lotta impari.
Sul piano personale, con tutto il rammarico che possa avere per la perdita di una vita umana, per di più corregionale, non sono il tipo da voyeurismo per cui senta la necessità di correre e affannarmi alla ricerca di notizie per cui ci sono già gli organismi preposti e anche per loro non è facile avere informazioni chiare e precise. Tanto più che la tragedia si è consumata a oltre 700 km dall'Avana. Nel web, come nella "calle" ci sono molte persone che ignoro per quale motivo, se non quello di avere i loro 5 minuti di celebrità, si inventano le teorie più fantasiose senza avere la minima conoscenza di niente, nemmeno la località esatta dell'accaduto. La stampa nazionale ignora simili fatti di cronaca e le notizie sono sempre date con reticenza, dagli inquirenti, alle persone qualificate, figuriamoci a chi non ne ha titolo. Qualcuno riceve "confidenze" da personaggi locali ed è anche possibile che nella massa, ci sia qualcuno che è stato veramente testimone, ma di queste mille "verità" quale sara quella reale?
magari chi ha dato diverse versioni, contraddicendosi continuamente, ha la "fortuna" di aver ANCHE dato, nel mucchio la versione giusta (sempre secondo le fonti ufficiali), per poi potersi vanagloriare con un "lo avevo detto io..."
Ebbene, il mio blog non è per questo genere di cose.

giovedì 16 febbraio 2012

Medaglia d'oro della Società Dante Alighieri a Eusebio Leal

L' "Historiador de la ciudad" Dottor Eusebio Leal Spengler ha ricevuto, dalle mani del Segretario della Società Dante Alighieri, il diploma che lo accredita come assegnatario della Medaglia d'Oro dell'Associazione, come stabilito dalla Giunta Direttiva, riunita in Roma lo scorso 3 Febbraio.
La decorazione è stata rilasciata per i meriti del Dottor leal nella conservazione e diffusione della Cultura italiana e la promozione svolta nel suo Paese per un maggior avvicinamento fra i due popoli.

mercoledì 15 febbraio 2012

Parliamo di economia

Ricevo dall'oramai "collaboratore fisso" Roberto Dalzoppo questo saggio sulla situazione economica e finanziaria.

I cambiamenti attuati con sacrifici e privazioni,
soprattutto quotidiane, sono quelli che rimangono
più impressi nella memoria ( vengono tramandati
nei racconti e negli aneddoti da padre in figlio, per tre generazioni almeno), e sono quelli che si leggeranno nei libri di storia e di economia come eventi mutanti la vita sociale e di relazione nonché convergenti verso nuove forme di pensiero filosofico e stili di vita.
Quello che stiamo vivendo è per l’appunto tale in Italia: tagli di bilancio familiare in cambio di una prospettiva tuttavia incerta, sotto l’egida di democrazie liberali di destra, sorprese e confuse dalla convulsione dei mercati finanziari, dallo sforamento della globalizzazione che crea impoverimento e ricchezza nel medesimo tempo in altri paesi emergenti, sovrapposizione e discontinuità, e dalla dipendenza dalle materie prime di consumo e di lavorazione.
Il flusso di capitali anonimi si muove e si moltiplica, in forma virtuale e parossistica , all’interno di una connessione mondiale informatica, velocissima e puntuale.
Questo circuito mondiale trasporta, nel fiume di una ricchezza finanziaria sempre più forte, irresponsabile ed apolide, le macerie della socialdemocrazia.
Le combinazioni concordate, come acido, corrodono le basi della sovranità degli stati nazione, facendo sì che le leggi e le loro norme vengano adeguate e surrogate con decisioni dei parlamenti nazionali a favore delle istituzioni creditizie quali figure vincolanti la continuità dell’industria reale.
Dal compromesso disomogeneo tra investimenti e finanziamenti potrebbero nascere due nuovi strumenti finanziari: il primo è denominato CoCo bond (Contingent Convertible bond), obbligazione ibrida con un meccanismo automatico di conversione in azione della banca emittente, qualora i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito scendessero sotto un target prefissato dagli accordi di Basilea 3. Infatti, sono “strumenti del futuro” per adeguare il patrimonio dei gruppi bancari per l’appunto a Basilea 3. Credit Suisse sta per emettere 6 billions di fr. sv. e questa operazione sarebbe attesa con molta attenzione dai mercati finanziari. Nel caso sempre di Credit Suisse il bond sarà convertito in azione ad un prezzo massimo di 20 fr. sv. qualora il Tier 1 del Gruppo elvetico scenda sotto il 7%. Questo mercato, ovviamente, ha potenzialità enormi: servirebbero emissioni pari a 500 billions di euro alle banche europee per ottemperare a Basilea 3. D’altro canto agli investitori i rendimenti offerti sono altissimi, oltre anche il 10%. Si considera quantunque un investimento di medio rischio, previo le dovute valutazioni sulla emittente a lungo termine.
Il secondo è denominato Covered bond (obbligazione garantita) caratterizzata da un profilo di rischio molto basso , dove l’emittente è una banca. L’iter di emissione si divide in tre parti. Cessione di crediti e/o titoli a società veicolo. Finanziamento della banca cedente alla società per l’acquisto degli asset con emissione di obbligazioni. Separazione patrimoniale degli asset bancari ceduti alla società: ciò permette di ottenere una garanzia finalizzata a tutelare gli obbligazionisti da “attacchi” di creditori terzi. Questo processo riesce a determinare due valenze principalmente: remunerazione sicura della cedola e restituzione del capitale, con interessi però relativamente bassi. Secondo: un periodo di investimento anche di due, cinque anni, quindi relativamente breve.
Se qualcuno ravvisa un “pronto contro termine” non ha tutti i torti: è similare.
Nella speranza che l’esposizione sia stata chiara ed esaustiva.





© Riproduzione vietata - 02.02.2012

Gala dedicato a Lucia Altieri

Ieri sera, si è svolta una gala organizzata dalla Televisione Cubana in omaggio alla cantante italiana Lucia Altieri che da molti anni vive e lavora a Cuba. Ne hanno festeggiati 35 di “vida artistica” a Cuba e 22 di residenza stabile. Nel corso di questi anni, Lucia si è messa in luce non solo come artista, ma anche come donna di affari nel corso della moda e per aver fatto visitare Cuba a molti personaggi famosi delle nostre televisioni.
Serata ad inviti e registrazione del programma per una prossima trasmissione sui piccoli schermi cubani. Ospiti illustri nel parterre e sul palco: ha “aperto” Edesio Alejandro, autore di numerose colonne sonore e musicista di grande talento. Si sono esibiti, fra gli altri, i ballerini della TV Cubana, i Nipoti di Compay Segundo, la prima figura del “Conjunto Folklórico Nacionál Zenaida Armenteros, Maria Antonieta, Rebeca Martinez e i Van Van. La chiusura è toccata alla festeggiata che ha cantato un appassionato “Torna a Surriento” e un vibrante “Que linda es Cuba”, accompagnata dal coro di Rebeca, Maria Antonieta e Zenaida oltre che dal pubblico in sala.


Lucia Altieri e alla sua sinistra, il Presidente dell'UNEAC (Unione Artisti e Scrittori di Cuba) Miguel Barnet, noto poeta e scrittore. In scena Zenaida Armenteros

Los Van Van

Lucia in "Torna a Surriento"

La chiusura della serata

martedì 14 febbraio 2012

Granma e le condanne per l'amianto

Il "Granma" di oggi pubblica nella rubrica "Hilo indirecto" la notizia della condanna a 16 anni di carcere inflitta all'industriale svizzero Schmideiny e al barone belga Jean-Louis Cartiér per la responsabilità, colposa, nella morte di 3000 persone vittime dell'amianto. Una notizia che se non rallegrerà, porterà, almeno, un minimo di consolazione ai parenti delle vittime. Il "Granma", però ha dimenticato di dire che a Cuba l'"eternit" e quindi i rivestimenti a base di amianto, non solo si usano ancora, ma si producono...

domenica 12 febbraio 2012

Fidel dialoga per 9 ore

Un Fidel in eccellente stato di salute, visto i precedenti, ha presieduto l'incontro di 69 intellettuali provenienti da 21 paesi con 48 colleghi cubani di varia estrazione culturale e scentifica. L'incontro denominato "Intellettuali per la Pace" si svolge collateralmente alla Fiera Internazionale del Libro. Il comandante ha dialogato per ben 9 ore con i partecipanti, dopo le 6 spese nella presentazione del suo libro di memorie in due tomi.
All'incontro non poteva mancare il "nostro" Gianni...il bello (non lui) della diretta.

sabato 11 febbraio 2012

Meteo pazzo

Ogni tanto il riquadro "meteo" del blog da i numeri...oggi segnava 4 gradi e...neve. L'amico Rubiera mi ha assicurato che all'Avana non è mai nevicato. Comunque anche senza di lui posso garantire che il tempo non è bellissimo, ma siamo sempre sopra i 20 gradi.

venerdì 10 febbraio 2012

Posto fisso e tanti fessi

Ricevo e pubblico...



POSTO FISSO



E noi speriamo per i nostri figli.......

"Il posto fisso per Monti è monotono. Ma la figlia del ministro Fornero ne ha due":

Il ministro del Lavoro ha un figlia con doppio lavoro e per giunta
nella stessa università torinese di mamma e papà. Silvia Deaglio, 37 anni,
risulta così ricercatrice in oncologia e professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino. Il secondo impiego è quello di responsabile della ricerca presso la HuGeF, una fondazione attiva nel campo della genetica,genomica e proteomica umana.

La figlia del ministro ha preso a insegnare medicina, a soli 30 anni,
proprio nella stessa università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre neoministro.

Ma anche l’altro posto fisso che affligge Silvia è sotto tiro. Dietro l’
incarico presso la “Human Genetics Foundation” ci sarebbe ancora lo zampino
di mamma. Solo perché la fondazione è stata creata dalla Compagnia di San
Paolo di cui la Fornero era vicepresidente, dall’università di Torino in cui
insegnano i genitori e dal Politecnico di Torino il cui rettore era nel consiglio direttivo della Fondazione, fino a che non è diventato ministro dell’Istruzione con il nome di Francesco Profumo. Sarà che Torino è piccola. E che – come scrive Dagospia – la figlia del ministro è “l’incarnazione del ceto accademico-bancario della sinistra liberale sabauda” (e lei, per non smentire l’alto lignaggio, ha sposato un alto dirigente di banca, Giovanni Ronca, già responsabile dell’area Nord–ovest di Unicredit). Ma queste son chiacchiere da bar, gossip, tutto fumo.

Per diradare nebbie e dubbi bisogna scorrere tutto il curriculum senza
fermarsi all’intestazione. Si scopre allora che Silvia il suo successo lo
merita tutto quanto perché è una calamita di fondi pubblici e privati, un
prodigio della natura nel finanziare la ricerca. Soprattutto la propria. In
un Paese che investe in questo campo meno dell’1% del Pil Silvia Deaglio è
riuscita a ottenere dai ministeri della Salute e della Ricerca quasi un
milione di euro in due anni (500mila nel 2008, 373.400 e 69mila nel 2009). Le briciole arrivano dalla Regione Piemonte con finanziamenti a progetti per 12mila e 6mila euro. Altrettanto frenetica l’attività di ricerca fondi per il secondo posto fisso, dove l’intervento delle “alte sfere” è palese. La Compagnia di San Paolo, quella “vicepresieduta” dalla mamma, nello stesso biennio ha finanziato a Silvia un progetto di ricerca da 120mila euro divisi in due trance da 60mila.
Nel 2010 la fondazione “Human Gentics Foundation”, creatura della Compagnia
stessa, ha garantito il posto da responsabile di unità di ricerca affidandole un progetto da 190mila euro. Silvia, alla fine dei conti, è una donna da un milione e mezzo di euro. A fronte di tutto questo ha pubblicato su Blood, la bibbia mondiale della ricerca sulle malattie del sangue".

Da il fatto quotidiano Thomas Mackinson del 06 febbraio 2012

21ma Fiera Internazionale del Libro

Nonostante alcune attività collaterali fossrro già iniziate, ieri sera si svolta la cerimonia ufficiale di apertura della 21ma Fiera del Libro dell'Avana, dedicata ai Paesi del Caribe. Presenti molte delegazioni ufficiali e intellettuali dell'Area come, fra gli altri, il brasiliano Frei Betto e naturalmente, folta rappresentanza della Cultura cubana con il Ministro Abel Prieto Jimenez in testa. Fra gli ospiti d'onore è presente, a questa edizione, anche Adolfo Perez Esquivel, argentino e premio Nobel 1980 per la Pace.

domenica 5 febbraio 2012

Mugugni cubani

Ricevo e pubblico una mail firmata Fernando Ravsberg:


"Estar en la bobería"
Fernando Ravsberg | 2012-02-02, 10:39

Cuba refuta a quienes creen que los latinos no tenemos la exactitud germánica, pero tendrá que importar miles de balanzas de precisión para dotar a sus puestos de venta de comida, donde se regula rigurosamente los gramos de las raciones.

Sin pretender fanfarronear no creo que exista en Alemania un restaurante donde se garantice que el plato de arroz frito pesa justo 348 gr, el de espagueti napolitano 406 gr y cuando el cliente quiere que se le adhiera jamón serán 58 gr más.

Pero eso no se queda ahí, logran hornear pizzas de 406 gr. y encontré un puesto callejero de venta del popular pan con lechón (cerdo asado) cuyos sándwiches tienen un peso de 123,5 gr, ni medio más ni medio menos de lo establecido.

Imagino los debates de los compañeros dirigentes del sector, en los ministerios e instituciones que establecen semejantes normas comerciales, y casi puedo visualizarlos argumentando científicamente por qué una ensalada mixta debe llevar 116 gr de vegetales.

Eso explica la enorme cantidad de encuentros de trabajo que tienen los jefes de estos organismos, y también por qué cada vez que Ud. pregunta por el gerente del restaurante, bar o cafetería, la respuesta es invariable: "el compañero está reunido".

Pero lo cierto es que mientras los jefes se dedican a calcular el peso exacto de cada plato, en los puestos falta higiene, servilletas, a veces tratan mal al cliente y reducen las raciones para robarse toneladas de alimentos por la puerta de atrás.

Claro que la gastronomía no tiene el monopolio del disparate. Recientemente hice un viaje al extranjero y al llegar al destino no apareció mi maleta. Después de varios días la compañía aérea confesó que fue retenida por la aduana cubana.

Nadie nos supo explicar la razón pero en la etiqueta se alertaba que dentro habían detectado un par de zapatos. Me sorprendió que les resultara sospechoso, espero no ser el único pasajero que viaja con un par de zapatillas deportivas en su equipaje.

Nadie me dio respuesta así que me dirigí a la dirección de la Aduana General de la República pidiendo explicaciones. Entregué una carta contándolo todo, la recibieron, la registraron en el enorme libro de quejas y nunca me respondieron.

Nuestra mala suerte en el aeropuerto de La Habana se ha convertido en una tradición familiar, a mi hijo menor le desaparecieron también la maleta y nunca la volvió a ver, mientras que al mayor lo interrogaron apenas bajó del avión por apellidarse "Ravsberg".

Ahora pasaron 4 días revisando mi "sospechoso" par de zapatos, semejante dedicación podría explicar por qué no tienen tiempo de frenar el contrabando, el paso de las pacas, los pagos por la izquierda, los carritos "intocables" o el caos artificial del equipaje.

Seguramente resultaría útil al país que la prensa investigara estos hechos en vez de gastar espacio, tiempo y personal en atacar a "los carretilleros", tal y como si la venta callejera de viandas y hortalizas fuese un asunto de seguridad nacional.

Mientras la mayoría de los cubanos esperaban el resultado de la Conferencia del Partido Comunista, los periódicos y la TV dedicaban sendos espacios a criticar a los jóvenes que recorren los barrios empujando bajo el sol un carro cargado de verduras.

A ver si ahora los carretilleros resultan ser los culpables del desastre agrícola, de los mercados desabastecidos, del alza de los precios, de la escaza producción de alimentos, de la importación tardía de las semillas o de un sistema de distribución irracional.

Estas historias reflejan una pequeña síntesis de cómo algunos siguen centrando su atención en los problemas más banales en lugar de buscar soluciones a aquellos que realmente importan. Es lo que los cubanos de a pie llama

Aperta la Fiera del Libro

Si apre oggi la 21ma edizione della Fiera Internazionale del Libro dell'Avana che chiuderà il 19 del corrente mese all'Avana, mentre proseguirà con sedi sussidiarie in tutte le altre Province fino al 4 di Marzo.

sabato 4 febbraio 2012

L'embargo compie 50 anni

Giusto un anno dopo la rottura delle relazioni diplomatiche, avvenuta il 3 gennaio del 1961, il presidente John F. Kennedy, firmava il decreto presidenziale n° 3447 che prevedeva l'embargo totale di ogni attività commerciale con Cuba. Il controverso provvedimento, che si è dimostrato inefficace e controproducente, se non per le strumentalizzazioni politiche di ambo le parti, si è rafforzato con le successive Leggi Torricelli e Helms-Burton che prevedevano ulteriori restrizioni. Paradossalmente, però, venivano aperte molte deroghe che hanno reso parzialmente inefficace il provvedimento. Ci si domanda: quanto tempo deve durare ancora questa manfrina per la quale paga solo il pueblo "Liborio", ovvero "Pantalone"?

Presentato l'ultimo libro di Fidel

Smentendo ancora una volta chi lo vuole agonizzante sul letto di morte, il Comandante ha presentato ieri, davanti a un pubblico selezionato, il suo ultimo libro "Guerrillero del tiempo". Si tratta di una voluminosa raccolta di memorie, in due tomi per circa 1000 pagine, che comprende ricordi della sua infanzia e gioventù per arrivare fino al 1958, anno decisivo per la vittoria su Fulgencio Batista.

giovedì 2 febbraio 2012

E' morta Sara Gonzales

Ieri (mercoledì) è deceduta, vittima di un cancro, la famosa cantautrice cubana Sara Gonzales, conosciuta internazionalmente per le sue canzoni dedicate alla Rivoluzione, tra cui la più famosa "Girón la victoria".

domenica 29 gennaio 2012

Esempi di fotografie scattate da José Rubiera, meteorologo per caso

Come da mia richiesta, José Rubiera mi ha concesso di pubblicare qualche esempio della sua arte fotografica. Sono foto completamente inedite e mostrate pubblicamente per la prima volta. Vi assicuro che ce ne sono di migliori, la scelta è stata sua personale. Si accettano sponsor per una mostra...

Tra le altre c'è anche la sua prima foto che, ha precisato, è stata scattata quando aveva 5 e non 6 anni...come si vede dalla data sul retro. Ha allegato anche la foto della "Kodak Brownie" appaiata a una "Lubitel" sovietica.










sabato 28 gennaio 2012

José Rubiera, un fotografo prestato alla metereologia


A Cuba è un personaggio popolarissimo e amato dai telespettatori di tutte le età: il Dottor José Rubiera, meteorologo. Personalmente lo paragono al mitico colonnello Bernacca che i giovani di una volta ricorderanno. Come il “nostro” colonello in Italia, José è stato il “fondatore” della meteorologia sul piccolo schermo cubano.
Rubiera è nato da famiglia umile il 22 Gennaio del 1946 a san Antonio de Rio Blanco nella provincia La Habana (oggi Mayabeque), e porta splendidamente i suoi 66 anni appena compiuti. La passione per la Meteorologia ha radici lontane: ricorda ancora quando, mentre era in braccio a sua madre, cercavano riparo per l'arrivo dell'uragano che ha flagellato l'Avana nel 1948 e con i suoi teneri 2 anni, già si sentiva incuriosito dagli eventi atmosferici.
Fu sempre in età precoce, a 6 anni, quando cominciò ad avvicinarsi con più cognizione alla materia, consultando una cartina meteorologica che gli aveva regalato uno zio. In quello stesso anno gli era subentrato un altro “tarlo” che però ha sviluppato in modo eccellente, ma non professionale: la fotografia. La prima immagine, infatti la scattò con una fotocamera a cassetta “Kodak Brownie” che usava la pelicola 620 ovvero il rullino doppio per immagini da 6x6 cm. José mi ha mostrato alcuni esempi del suo hobby e ne sono rimasto veramente impressionato per la qualità e l'accuratezza delle immagini. Dalla messa a fuoco al soggetto, dal colore alla composizione. Credo che avrà una “seconda chance” come fotografo professionista: non è mai troppo tardi. Spero che mi consenta di pubblicare qualcuna delle immagini che ha catturato col suo obbietivo perchè sono veramente molto belle.
Tornando alla meteorologia. Il giovane José provò l'esperienza anche dell'uragano “Flora”, del 1963, che fu uno dei più violenti abbattutisi sull'Isola. A quei tempi frequentava le scuole medie e ricevette in dono un “Manuale per l'insegnamento delle Scienze” edito dall'UNESCO. Data la sua inclinazione per la Fisica, di cui la Meteorologia è un ramo, frequentò il corso preuniversitario di Fisica e poi l'Università dove ottenne il titolo.
La Fisica di per se lo attraeva, ma non quella puramente teorica, a lui piaceva vedere i cambiamenti “sul campo” e cosa c'era di meglio della Meteorolgia, di cui aveva già nozioni da tempo? Aprofittò di un annuncio apparso sul “Granma” in cui si richiedevano addetti al servizio di meteorologia e iniziò, così, la sua carriera nella professione.
“A Cuba” mi diceva “la meteorolgia era una cosa di poco interesse per il grande pubblico e a quei tempi le previsioni erano anche abbsatanza imprecise. I bollettini venivano letti dagli annunciatori della radio e TV e accompagnati, in questo caso, da cartine disegnate che non avevano nessuna “presa” sui telespettatori. Nel 1980, con l'arrivo dell'uragano “Allen” che fortunatamente ha lambito le coste, ma non si è abbattuto su di noi, feci la mia prima apparizione in televisione per dare informazioni alla popolazione sul fenomeno meteo che comunque incombeva sull'area. Quella fu un'apparizione estemporanea e rimase unica, al momento. Circa un anno più tardi, il 13 Gennaio del 1981, venne accettata la mia proposta di far apparire in video un metereologo professionista come si stava già facendo in molti altri Paesi del Mondo e da quel giorno iniziò la mia presenza sul piccolo schermo, seguita poi anche da quella da altri colleghi. E il pubblico ha risposto in maniera positiva rendendo le previsioni del tempo una rubrica molto seguita.”
“Anche se questa esperienza è stata abbastanza tardiva e all'inizio condotta con pochi mezzi, sia tecnici che scenici, devo dire che Cuba è stato uno dei primi Paesi dell'America Latina e forse anche il primo, ad usare il satellite meteorologico come strumento di lavoro, grazie a una stazione che ci aveva donato la URSS per poterci collegare a uno dei suoi satelliti a partire dal 23 marzo del 1969. Le previsioni, però, erano ancora abbastanza incerte ed è solo dal 2005 che possiamo dire di avere previsioni affidabili con un'esattezza di oltre il 90% in quesi utlimi anni. Quello “migliore” è stato il 2009 dove abbiamo raggiunto, statitisticamente, il 92.6% di pronostici esatti. Devo anche dire che la situazione meteorologica di Cuba è molto complessa, essendo nella fascia tropicale ed anche un'isola. In quest'area non si hanno degli “schemi” più o meno stazionari come nelle zone continentali dove il tempo subisce variazioni meno improvvise e violente mantenendosi con uno sviluppo costante e progressivamente più prevedibile.”
Fin qua il racconto di José Rubiera, il decano dei metereologi cubani e dalla grande simpatia che oltre a “bucare lo schermo” viene esercitata nella vita di tutti i giorni. Spero di poter parlare presto di José Rubiera fotografo di grande talento, come dicevo...non è mai troppo tardi.


venerdì 27 gennaio 2012

giovedì 26 gennaio 2012

Humour cubano

- ¿El mundo se acababa en el 2012?
- Mentira, encontré una lata de atún que vence en el 2013!!!


- Mami, ¿hay gelatina?
- Que yo sepa, hay i latina, i griega, pero, ¿G latina?, no, creo que no hay…


- ¿Qué es una hipoteca?
- Es el lugar donde los hipopótamos van a bailar los fines de semana.


- ¿Aló, aló, aeropuerto?
- Si
- ¿Puede decirme cuánto dura el vuelo de San Juan a Madrid?
- Sí, un minuto...
- ¡Ay!, muchas gracias...- y colgó el teléfono…-


- Oye, te veo bien preocupada…
- Es que el médico me dijo que me tomara tres muestras de orina, pero solo me tomé dos, es que sabe tan amargo!


- ¿Qué opinas de la destitución del Alcalde Moreno?
- Ay no me parece, es muy triste que hayan personas tan racistas.


- ¿Y de qué murió tu amigo?
- Creo que en una pelea, porque afuera dice SEPELIO, pero no dice con quién...


- ¿Quién fue Juana de Arco?
- Era una drogadicta!!! En el libro de historia, dice que murió por heroína...

mercoledì 25 gennaio 2012

Gualtiero Menoni, quasi una leggenda a Milano

Ricevo dal gentile lettore Roberto Dalzoppo, già autore di uno scritto sulla Santeria pubblicato sul blog, un ricordo del vecchio amico Gualtiero Menoni. lo pubblico per chi lo ha conosciuto e chi no...ricordo anche che sono ben accetti testi da pubblicare.


Ricordo di Gualtiero Menoni –fondatore della Bodeguita del Medio di Milano.

Di Cuba e della sua terra rossa e del suo Popolo lui, Gualtiero Menoni, ne raccontava di tanto e bene perché amava veramente quel Paese. C’era ancora Fulgencio Batista quando iniziò a compiere i suoi primi viaggi e poi altri ancora, dopo la rivoluzione, fino alla decisione nell’anno 1981 di proporre la Bodeguita del Medio di calle Empedrado, a La Habana Vieja, nella sua Milano.
Era un uomo, un “signore” d’altri tempi, come adesso è difficile, se non rarissimo, trovarne di altri. Generoso d’animo, garbato nei movimenti e nel dialogo sempre sereno ed espressivo, di buon ingegno e fantasia, aveva umiltà e sapeva ascoltare, comunista, meglio, pareva interpretare come sue le parole che il Comandante Ernesto Guevara ha lasciato quale testamento ai suoi figli Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto: “Sobre todo, sean siempre capaces de sentir en lo más hondo cualquier injusticia cometida contra cualquiera en cualquier parte del mundo. Es la cualidad más linda de un revolucionario.”
Nella mattinata, verso le dieci all’incirca, era solito uscire dal portone della casa di via Col di Lana: alzava la testa al cielo, in modo strano, come per vedere che “tempo buttava” e come chi, bella o brutta fosse stata la giornata, era comunque determinato a sbrigare tutte le sue faccende.
Dice la storia, correva l’anno 1780, che in un albeggiare nitido da una “vista” sopra la Gran Piedra nel cuore della Sierra Maestra, poco distante dalla città di Santiago de Cuba, Sebastián Kindelán O’Reagan, colonnello e cavaliere dell’Ordine di Santiago e governatore del Distretto Orientale di Cuba e l’emigrato francese Prudencio Cassimajor, quest’ultimo sfuggito agli sconvolgimenti accaduti sull’isola di Haiti, espressero il sogno, poi diventato realtà, di rendere fertile per la produzione del caffè la maggior parte dei terreni delle montagne orientali.
Dice ancora la storia, correva l’anno 1860, che con Facundo Bacardì y Mazò iniziò il segreto, tramandato da padre in figlio, del “ron” più famoso al mondo. Ma Alfonsito Matamoros e Mariano Lavigne, addetti alla produzione tra i pochi che potevano entrare nella camera della “mezcla” e che sapevano anche dei componenti “l’essenza”, affermavano più semplicemente che, oltre al “taglio” con “ron” invecchiato lunghissimi anni, il metodo sta in una buona acquavite e che l’acquavite dipende da una buona melassa e a tale proposito la “miel” dello zuccherificio Algodonales è la migliore.
La Bodeguita del Medio di Milano è ciò che è stato il sogno di un uomo, Gualtiero Menoni, il segreto: la passione e la voglia di dare un senso alla vita, costruendo. A partire dalla quotidianità, dagli affetti, dall’esperienza umana che ti trasmettono, dal talento e dal sapere, dalle cose in cui si crede, dalle cose e dalle persone che si amano, dai valori per cui si è disposti a sacrificare qualcosa.
Gualtiero Menoni sarà sempre lì, seduto al tavolo delle “donne” di Gauguin, sotto la palma reale, ad accogliere la sua gente, la gente della Bodeguita del Medio che lo ricorderà “para siempre”.

Nell’aprile 1999, Gualtiero Menoni scrisse: “Mani fraterne, da un orizzonte all’altro, unite nello spirito.”


Prima stesura 9 aprile 2000

Proprietà letteraria riservata
© by Roberto Dalzoppo

martedì 24 gennaio 2012

Hanno ragione anche loro, però!: canzone tango

Caro tassista che dichiari 1000 euro al mese, che non si sa chi te l’ha fatto fare allora di
comprarti la licenza a duecentomila, forse c’hai pure ragione quando dici che la
liberalizzazione dei taxi come la soluzione di tutti i problemi dell’Italia è un’ingiustizia.

Caro onorevole deputato che non arrivi alla fine del mese con i 16.000 euro di indennità,
forse c’hai pure ragione che non è abbassandovi lo stipendio di qualche euro che si
risolvono i problemi dell’Italia.

Caro farmacista che ti “tocca” ereditare un’attività dei cui servizi in molti vorrebbero
poter fare a meno ma nessuno può, forse c’hai ragione pure te quando dici che non è
liberalizzando il mercato delle farmacie che si risolvono i problemi dell’Italia.

Caro vescovo, che ti tocca stare una vita senza trombare, forse c’hai ragione pure te,
quando mi dici che se la chiesa pagasse l’ici non ci farebbe più tutto quel bene che c’ha
fatto in questi secoli di oscurantismo culturale.

Caro benzinaio che mi vendi la benzina manco fosse chianti, forse c’hai ragione pure te a
dirmi che le liberalizzazioni non mi faranno calare il prezzo e ti metteranno pure sul
lastrico.

Caro povero possessore di uno Yacht da 19 metri o di un Porche Cayenne, lo so che ti tocca
fare gli straordinari in miniera per poterti pagare le rate di quell’unica soddisfazione che
ti sei potuto concedere in una vita fatta di sacrifici e rinunce, forse c’hai ragione pure
te quando mi dici, che se ti ci metto pure la tassa ti rovino, te e tutti gli operai che
lavorano nei cantieri e nelle fabbriche della Porche per quel discorso dell’offerta e della domanda.

Caro amico notaio, della cui professione devo ancora riuscire a comprendere l’utilità, c’hai
ragione pure tu quando me dici che il lavoro è l’unica cosa buona che ti può lasciare tuo
padre dopo averti condannato fin dall’infanzia alla certezza che avresti fatto quel
mestiere, tanto che apponevi timbro e firma pure sugli scambi delle figurine alle elementari
in cambio della merendina, e che non ce la possiamo prendere con voi, che in fondo siete
solo 6000, che cosa vuoi che contino 6000 persone su una popolazione di 60 milioni.
Mò che ci penso, stai a vedere che il problema sono proprio io, io che vi sto ancora ad
ascoltare invece che venire in piazza a darvi foco uno per uno.
Che per fortuna sono contro la violenza.

Che mi chiedo dove eravate simpatici amici, quando i governi di un colore o dell’altro si
inventavano la flessibilità spazzando via ogni garanzia per chiunque non fosse vostro figlio
e noi scendevamo in piazza a prendese manganellate e lacrimogeni?
Dove eravate quando il governo giocava a sudoku con le nostre date di nascita e i contributi
versati? Dove eravate quando Fiat, Omsa & Co. licenziavano e trasferivano gli stabilimenti
all’estero?

Dove eravate mentre amichevoli poliziotti manganellavano studenti che in piazza chiedevano
una scuola e una università più giuste ed efficienti anche per i vostri figli?
Dove eravate piccole amorevoli teste di cazzo, quando pur di non controllare i vostri
negozi, le vostre attività, si cercava di dare la colpa della crisi a quattro disgraziati di
immigrati, per esempio prendendosela con le “frutterie etniche” (sic.) o i negozi di kebab.
Ecco io non so dove eravate, ma so dove vorrei mandarvi: affanculo.

p.s. può darsi mi sia dimenticato qualcuno.


Il link originale è: http://www.demopazzia.it/2012/01/17/caro-amico-tassista-notaio-onorevole-farmacista

venerdì 20 gennaio 2012

Diminuiscono le tariffe per i cellulari

E' stato annunciato oggi che dal prossimo mese di Febbraio, diminuiranno le tariffe per l'uso dei telefoni cellulari nella rete nazionale e sarà abolito il pagamento per le chiamate ricevute.

venerdì 13 gennaio 2012

Podismo a Cuba nel 2012 e incontri gradevoli nel mondo dello Sport

Oggi ho avuto il piacere di essere stato invitato alla presentazione dei programmi di Cubadeporte per il 2012 ed ho avuto due gradite sorprese: la prima di incontrare, dopo 21 anni, due grandissimi campioni dell'atletica cubana come Ana Fidelia Quirot e Xavier Sotomayor che avevo fotografato e intervistato durante i Giochi Panamericani del 1991. Con loro c'era un'altra stella dello Sport: Mireya Luis, indimenticabile capitana delle “Morenas del Caribe” di pallavolo che non avevo avuto il piacere di conoscere prima.
Oggi Ana Fidelia è responsabile delle Relazioni Pubbliche della Federazione di Atletica, mentre Xavier ne è il Manager organizzativo. Mireya, invece, è rimasta “sul campo” come responsabile tecnico della Squadra Nazionale di Beach Volley. Tutti e tre, comunque praticano ancora esercizio fisico e conservano un fisico invidiabile.
Dopo la presentazione del programma il Direttore di Cubadeporte ha avuto la cortesia di accompagnarmi alla sede dell'Impresa dove lo attendeva un mio vecchio e carissimo amico: Riccardo Fraccari, Presidente della IBAF (Federazione Internazionale del Baseball)nonché di quella Italiana. Lo conobbi quando era Presidente della Federazione Italiana degli Arbitri e validissimo collaboratore e amico dell'indimenticabile Aldo Notari. Sono passati oltre 20 anni e l'incontro è stato davvero ricco di emozioni e ricordi.
Qua sotto pubblico il calendario previsto per le attività podistiche di quest'anno, e le caratteristiche previste per ogni tipo di evento, nel caso ci fosse qualche appassionato che, venendo a Cuba, volesse unire l'utile al dilettevole.









Mireya Luis, Xavier Sotomayor, un intruso..., Ana Fidelia Quirot


Il Presidente Riccardo Fraccari


Il salto della vitoria dei panamericani e relitivo record dei Giochi: 2.35


Mi spiace che la risoluzione del blog non consenta una agevole lettura dei programmi...chi fosse VERAMENTE interessato può richiedermeli. Si prega di evitare perditempo. Grazie.

mercoledì 11 gennaio 2012

Fosse vero...Londra e Cuba mete più ambite dal turismo nel 2012

Tra le notizie di agenzia che escono "di spalla" al blog, ho letto un articolo apparso su "Repubblica Viaggi" secondo il quale Londra e Cuba sarebbero le mete preferite dal turismo internazionale per il 2012. Una delle motivazioni, per quel che riguarda Cuba, sarebbe che "i cittadini americani da quest'anno potranno andare a Cuba senza restrizioni di tipo famigliare". Ora, queste "restrizioni" reintrodotte da George W. Bush, sono state abolite da Barack Obama già nel 2010, ma...riguardano i cittadini americani DI ORIGINE CUBANA e non gli statunitensi in generale. Quindi niente di nuovo sotto il sole (dei Caraibi). A meno che l'autrice, Sara Ficocelli, non abbia notizie privilegiate dal Dipartimento del Tesoro degli USA...

sabato 7 gennaio 2012

3 Settembre 1989: una data tragicamente indimenticabile

Il 3 Settembre del 1989, una data da ricordare, tragicamente, per Cuba e l'Italia, purtroppo è caduta nell'oblio. Anche se non è la data della ricorrenza, cercherò di rivedere i fatti, così come li ho vissuti:
Poco dopo le 19, stavo rincasando e nello scendere dall'auto una folata di vento ha sbattuto la porta, così come ho sentito altre porte, negli appartamenti, sbattere. E' durato pochi secondi, ma è stato un piccolo “tornado”. In quel preciso istante il volo CU 9646, pilotato dall'esperto comandante Armando Olivero Argüelles, aveva preso posto alla testa della pista di decollo dell'aeroporto Josè Martí per dirigersi a Milano con 112 persone a bordo. Le condizioni meteo erano perturbate, aveva iniziato a piovere e la torre ha chiesto al comandante se non volesse attendere qualche minuto. Dalla cabina la risposta fu che preferiva partire subito per evitare che la situazione peggiorasse. La nave (un IL62M), aveva pochi mesi di vita e il pilota con migliaia di ore di volo accumulate, era considerato uno dei migliori dell'aviazione civile cubana anche se un po' "guascone". Ricevuto l'ok reticente, della torre, il pilota ha spinto al massimo i motori e iniziato la manovra di decollo arrivando a 62 metri di altitudine, proprio in corrispondenza all'edificio dall'allora unico “terminal 1” e della torre di controllo. Improvvisamente, come una sciabolata, quel “piccolo tornado” si era abbattuto sotto forma di “windshire” sull'apparecchio spingendolo verso il suolo. Il secondo pilota, Miguel Ruiz Ravelo, incitava ripetutamente il comandante a “tirare su il naso”, questi invece, e sembra sia stata la manovra tecnicamente più corretta, anche se disperata, ha fatto affidamento sul massimo di spinta per “forare” la tromba d'aria in profondità. A detta di piloti e tecnici dell'aviazione, però, l'altitudine era troppo poca, la potenza e la portanza alare del velivolo insufficienti, nella fattispecie, forse un altro tipo di aereo ce l'avrebbe fatta. L'IL62 venne così proiettato al suolo battendo i piani di coda al termine della pista, rimbalzando miracolosamente sopra la avenida di Rancho Boyeros e ripiombando in un terreno incolto, ma insufficiente a neutralizzare l'impatto del bolide che terminava schiantandosi con la cabina contro il muro di una fabbrica, al limte del terreno mentre le ali e pezzi di fusoliera abbattevano diverse casupole del villaggio di Lutgardita che si trova tra Calabazar e la pista. L'ingente carico di carburante, sufficiente per il volo transatlantico, ha trasformato l'aereo in una bomba di notevole potenza. Oltre a molte case sono stati coinvolti anche veicoli che transitavano all'interno del villaggio. Un'apocalisse. Non si è mai conosciuto con certezza il numero delle vittime cubane al suolo né quello delle decine di feriti con diversa gravità. Nell'aereo non è sopravvissuto nessuno ad eccezione di un giovane ragazzo di Parma: Luigi Capalbo, di 22 anni che è stato visto emergere dall'inferno gridando per il terrore e il dolore provocato dalle fiamme che lo avviluppavano. Il giovane, appassionato e a sua volta giocatore di baseball, era venuto a cuba per conoscere da vicino i “segreti” e le tecniche dei giocatori considerati tra i migliori al mondo. Alcuni suoi amici avevano prolungato la vacanza recandosi a Varadero per una settimana, riuscendo a scampare alla tragedia.
Di li a poco mi chiamò per telefono la allora corrispondente del'ANSA, Giannina Bertarelli, chiedendomi se sapessi qualcosa “dell'incidente al volo charter in partenza per Milano”. Naturalmente non ne sapevo niente e mi disse di informarmi all'Ambasciata perché sembrava ci fosse stato un grave incidente pochi minuti prima. Naturalmente le autorità aeroportuali avevano avvisato immediatamente la nostra sede diplomatica che, essendo domenica sera, era praticamente sguarnita. Immediatamente mi recai alla vecchia sede di Paseo mettendomi a disposizione per qualunque necessità. Fra i pochi diplomatici reperibili ci fu, fortunatamente, l'Ambasciatore Carlo Civiletti che aveva subito espresso la volontà di accorrere sul posto del disastro. Con molto poca professionalità, ma convinto di essere più utile aiutando il poco personale a coordinare le visite agli ospedali e all'Istituto di Medicina Legale, dove stavano già arrivando le prime salme, rimasi a disposizione in Ambasciata, lasciando a un altra persona l'incarico di guidare l'auto dell'Ambasciatore visto che il suo autista non era reperibile. Sul luogo venne accolto da Fidel Castro che si era immediatamente mobilitato per accertarsi dell'accaduto. Sinceramente, non so se rimpiango o no, la possibilità di “scoop” che avevo rifiutato.
Nel frattempo le linee telefoniche dell'Ambasciata che cominciavano ad arroventarsi, stranamente, cedettero per rimanere con una sola linea a attiva e utilizzabile dal centralino ove si era installato l'Ambasciatore, rientrato dal luogo del sinistro. Le altre linee vennero riattivate solo dopo tre giorni.
Trascorsa la notte, quando ormai i corpi di morti e feriti, cubani e italiani, erano stati evacuati, mi recai sul posto dell'incidente dove erano ancora al lavoro le squadre di soccorso per il recupero del poco recuperabile e dei pezzi del velivolo. Nell'aria si respirava ancora la puzza del kerosene combusto e l'odore tragico della carne bruciata. Uno scenario di guerra: case distrutte, veicoli bruciati e frammenti di bagagli e loro contenuto ovunque. Dopo il sopralluogo decisi di andare al Calixto Garcia dove era ricoverato, in una stanza sterile, l'unico sopravvissuto di cui non si conoscevano ancora le generalità. Era bendato almeno all'80% del corpo e mantenuto in coma artificiale per evitargli sofferenze. Col cuore stretto gli ho scattato alcune foto (che conservo), al volto, con l'intenzione di inviarle in Italia. Aveva i lineamenti stravolti dal gonfiore e dalle ustioni, però speravo che i famigliari lo riconoscessero. Mi recai alla sede della France Presse che fu ben contenta di svilupparmi il materiale e trasmetterlo, per me, al “Corriere” a cambio di qualche immagine in esclusiva per loro. Nel frattempo, erano passate oltre 18 ore, gli amici di Luigi avendo avuto notizia dell'incidente erano venuti all'Avana riconoscendo, a mia insaputa, il povero ragazzo. Quando arrivarono le immagini, il “Corriere” pensò di non pubblicare la foto di quel viso straziato dal momento che era stato, comunque, già identificato. La lasciò circolare nel circuito ANSA, dove venne pubblicata in prima pagina da “La Notte”, un giornale sensazionalista dell'epoca.
Iniziò l'arrivo a raffica dei giornalisti italiani ed ebbi la possibilità di “affiancare” Andrea Purgatori, inviato dal quotidiano di via Solferino. Molti erano giovani cronisti che poi si sono affermati, alcuni già con certa esperienza. Fra i giovani che sono diventati popolari o comunque famosi c'erano Antonio di Bella per la RAI, Leonardo Cohen e Daniele Mastrogiacomo per “Repubblica”. In seguito arrivarono molti dei parenti delle vittime, una commissione d'inchiesta di Civilavia e un B52 dell'Areonautica Militare inviato per il rimpatrio delle salme. La storia, per quel che ne so, è rimasta aperta per anni con un contenzioso aperto dai familiari. Non so se, a quasi 23 anni di distanza, si sia risolta...







L'Ambasciatore Carlo Civiletti

Il Generale di Divisione Rogelio Acevedo ricostruisce l'accaduto per la Commissione italiana

Gli aviatori italiani

Omaggio alle vittime dell'Ambasciatore Civileti e il Consigliere d'Ambasciata Trizzino

Il generale Acevedo col Comandante italiano e l'interprete


mercoledì 4 gennaio 2012

Humour cubano

El Genio de la Lámpara le dice a la mujer que le pida un deseo:

Quiero que mi marido me mime, que no pare de verme ni de tocarme, que en la oficina, en la casa, en el restaurante, en el carro y hasta enfrente de mis amigas, que yo sea la primera y que esté siempre pendiente de mi"

Y ZAAAAS!!!!!!. . . la convirtió en CELULAR

La Santeria vista da "fuori"

Ricevo e pubblico un interessante e accurata "osservazione" della Santeria cubana redatta dal lettore Roberto Dalzoppo che ringrazio per avermi concesso la pubblicazione.



La Santería a Cuba

Al sorgere del sole, all’inizio delle notti di luna piena, quale uomo dall’Africa
all’Australia, dall’Europa alle Americhe, nel corso dei secoli, non si è posto
l’interrogazione del perché dopo l’oscurità ritorna la luce, dopo il temporale il
sereno, dopo la primavera l’estate e poi l’autunno in un sincronismo di eventi
quasi magici. Ed ancora sugli uomini che l’hanno preceduto e su coloro che
vivranno dopo, del perché l’acqua del mare sale al cielo per poi sgorgare fresca
e purificata dalle falde del monte.

C’è poi l’arcano delle foreste e degli oceani, l’origine degli animali che vivono
su questa nostra madre terra e delle piante, la bellezza del seme che
germoglia, l’utilità del frumento trasformato in farina. La morte che
sopravviene ed il perché della vita.

Se mai un’altra esistenza ci sarà riservata, ecco che il figlio, stante accanto al
corpo del proprio padre defunto, depone nella bara il vestito bianco che era
stato indossato dal genitore quando, pressoché giovinetto, aveva ricevuto il
“santo”, perché si presenti, secondo la tradizione, alle divinità in cui aveva
creduto.

Vestirsi di bianco è una consuetudine della Santería, conosciuta anche come
Regla de Ocha, liturgia che unifica i diversi riti della più importante religione
africana che esiste a Cuba.

Per uno straniero è abbastanza difficile comprendere a pieno questo
“sincretismo”, vale a dire il processo di mescolanza tra la religione d’origine
africana e la religione cattolica importata dagli spagnoli.

A tale proposito, va annotato che importanti personaggi della cultura cubana si
sono dedicati allo studio della Santería: Fernando Órtiz, Lydia Cabrera, Alejo
Carpentier, Rómulo Lachatañeré, Rogelio Martínez Furé, Miguel Barnet.

Sostanzialmente bisogna risalire da dove trae le sue origini: dall’Africa
equatoriale, e più precisamente dalla regione compresa tra l’antico regno di
Dahomey , Togo, Benin ed il sud ovest della Nigeria dove vissero molte tribù
che avevano come “idioma” lo yoruba.

Queste tribù condividevano abitudini, tratti culturali e credenze religiose,
specialmente quelle per gli orishas (dei tutelari di ogni gruppo), quantunque
non esisteva una uniformità di culto per identità degli orishas: divinità che
occupano nel territorio yoruba posizioni dominanti in un luogo magari sono
totalmente sconosciuti in altri posti.

Tuttavia la trilogia superiore riconosciuta è la seguente: Olofi – Olodduhare –
Olorun.

E nella pietra (otá) risiedono gli attributi magici del potere.

Con la tratta degli schiavi a Cuba, migliaia facenti parte di queste tribù
africane, non volendo assolutamente abbandonare i propri culti religiosi come
invece sarebbe stato il desiderio dei loro padroni cattolici, identificarono gli
orishas con i santi ed altre figure religiose per l’appunto del cattolicesimo.

L’evento più importante per i cubani seguaci della Santería è il rituale durante
il quale l’orisha, che è forma pura ed immateriale, dotato di particolare potere
(aché) si rende percepibile incorporandosi solamente in un astante prescelto
chiamato elegún, essere “montado”( gún).


A Cuba questa religione è molto legata alla figura della famiglia (vivi e defunti)
ed ampliata ad una fratellanza religiosa (padrino – madrina) che va oltre il
grado di parentela e la consanguineità, dove comunque esiste una omogeneità
nella forma di culto che si dice linea de santo.

Olofi è l’onnipotente, colui che dopo la creazione del mondo decise di ritirarsi a
vivere lontano, dietro il sole, chiamato Olorun, lasciando come suo
rappresentante Obbatalá.

ChangÓ (Santa Barbara) è il più popolare degli orishas. Domina i lampi, i tuoni
ed il fuoco, i tamburi e la danza. Divinità guerriera dal temperamento astuto,
molto irascibile. Personificazione stessa della virilità, dal carattere focoso e
dalla volontà ferrea, è appassionato di tutti i piaceri terreni. Si accompagna
sempre ad Elegguá, di cui si dice sono ocanani, cioè “fatti di un solo cuore”,
inseparabili. ChangÓ trova la sua rappresentazione più evidente nella caduta di
un fulmine. In onore della sua grandezza, ogni volta che viene menzionato i
fedeli si sollevano sulle punte dei piedi o si alzano se stanno seduti. La sua
casa è un castello fortificato. Il rosso ed il bianco i suoi colori, i numeri il
quattro ed il sei. I suoi simboli sono strumenti guerrieri.

Babulú Ayé (San Lazzaro) è uno degli orishas più invocati. Protegge dalla
lebbra e dalle malattie del corpo, dalle epidemie e dalle menomazioni. La sua
raffigurazione è quella di un mendicante storpio, coperto di piaghe, vestito solo
di un poverissimo indumento bianco. Aiuta chi soffre, ed è colui al quale tutti
chiedono la grazia della guarigione e aiuto negli stati di malessere fisico,
avendo problemi di salute propria o di persone care. Il suo colore è il bianco.

Elegguá (San Antonio da Padova) è colui che presiede ad ogni cammino e ad
ogni porta sul mondo. Elegguá è depositario dell’ aché, ovvero del potere
spirituale. Ha per colori il rosso ed il nero, simboli degli opposti. A metà strada
tra gli esseri umani e gli esseri divini, viene personificato in un bambino,
messaggero capriccioso ma anche ingenuo tra questi due mondi: il terreno ed
il divino. E proprio per questo suo ruolo di intermediario tra uomini e divinità
ha una stretta relazione con Orula. In tutti i rituali della Santería a lui è
dedicata la prima offerta sacrificale, poiché apre ogni sentiero e decide se
liberare la strada verso il raggiungimento di un obiettivo o costellarla di
ostacoli e difficoltà. I suoi numeri sono il tre ed il ventuno.

Obbatalá (Virgen de las Mercedes) è il padre benevolo di tutti gli orishas e
dell’umanità. Presiede alla testa ed alla mente degli esseri umani. Olofi creò
l’Universo, ma diede a Obbatalá il compito di organizzare il mondo e di creare
l’umanità. Colore dominante è il bianco, a volte mescolato al rosso, al marrone
od altri che stanno a rappresentare i suoi diversi cammini.

Yemayá (Virgen de Regla, negra como el azabache), questa dea vive e domina
nei mari e nei grandi laghi. Signora della maternità è considerata per l’appunto
come la grande madre universale. Il suo nome è l’abbreviazione di Yeye Omo
Eja, ovvero la madre dei pesci. E’ fonte di tutte le ricchezze che condivide con
la sua sorella minore Ochún. Veste con sette sottane azzurre e bianche.
Indossa gioielli d’argento e di corallo.

Ochún (Virgen de la Caridad del Cobre, patrona dell’Isola) è la regina delle
acque dolci, dei torrenti, di tutti i corsi d’acqua e dei laghi. Personifica l’amore
e la fecondità. Risolve anche problemi di carattere economico. E’ la più giovane
delle divinità femminili e malgrado questo ha il titolo di iyalode, vale a dire


regina, ed è la seduttrice degli orishas. Il suo colore è il giallo oro, il suo
numero il cinque. A lei appartengono i pavoni reali ed altri uccelli dal
piumaggio colorato. Il suo fiore preferito è il girasole.

Orula (San Francesco d’Assisi), colui che prevede il futuro, eletto tutore della
sapienza e della divinazione. E’ l’unico al quale Olofi permise di essere
testimone della creazione dell’Universo. Ora continua ad essere testimone del
percorso e dei destini degli esseri umani. I suoi colori sono il verde ed il giallo.

Oggún è il dio del ferro, della guerra, del lavoro manuale. Presiede a tutto ciò
che implica tecnica e costruzione tecnologica, sempre però con fine bellico.
Spiana la strada a colpi di macete. Viene rappresentato come una divinità
costantemente presa dal lavoro manuale e dal lavoro pesante. Personalità
schiva, vive lontano dalle folle, nei boschi, sulle montagne. Ha il verde ed il
nero per colori preferiti, il sette come numero.

Ochosi è il terzo membro del gruppo di orishas denominato guerreros. Ai suoi
iniziati offre a protezione la sua freccia giustizialista. E’ un cacciatore che
insegue le sue prede anche attraverso territori sconosciuti ed impervi. Ha il
ruolo di intermediario ed interprete di Obbatalá, con il quale è in stretta
relazione. Blu e giallo i suoi colori, un gallo la sua rappresentazione.

Osaín è il medico degli orishas, colui che conosce perfettamente le virtù
curative di ogni elemento naturale, erbe, alberi, minerali. Vive in ogni luogo, in
un piccolo bicchiere d’acqua come in un bosco infinito. Prima di ogni cerimonia
propria della Regla de Ocha dove sono utilizzati piccole piante e rami d’albero,
scelti accuratamente in funzione delle loro proprietà, è d’obbligo chiedere il
permesso ad Osaín per addentrarsi nei boschi od in altri luoghi a raccogliere
uno qualsiasi di questi elementi. Solitamente la persona che esegue queste
operazioni, regolate da rigorosissime norme di comportamento, è uno
specialista nella manipolazione delle erbe, di cui ne curerà poi anche la
vendita. Si chiama yerbero, figura tradizionale ancora molto diffusa.

Altre divinità alle quali rendono culto i cubani: Oyá, Oba, Orisha Oke, Naná
Burukú, gli jimaguas Ibbeyi che proteggono i bambini, Inle, Aggayú Solá,
Yegguá.

La Regla de Ocha, che come accennavo in apertura unifica i diversi riti yoruba
in una unica liturgia, venne proposta alla fine del XIX secolo dal babalao
Lorenzo Samá.

Babalao, che letteralmente significa padre dei segreti, è il sacerdote di Orula.
Questa categoria sacerdotale è rappresentata solamente da uomini. Ed il
predestinato potrà ricoprire questo incarico quando il babalao che lo ha
formato ne ha la convinzione.

Esiste poi la Regla de Ifá che si deve al babalao Eulogio Gutierrez, ed è l’arte
magica usata dalla Santería per predire il futuro attraverso la manipolazione
della tavola di Ifá o di Orula. Le norme stabiliscono che il rituale venga
compiuto da un sacerdote di Orula. Ciò nonostante i santeros (che possono
essere uomini o donne) praticano la predizione del futuro quando il santo che
hanno ricevuto in affidamento li autorizza. In questo caso la predizione la
realizza o lo stesso orisha che si impossessa del santero (chiamato anche
babalocha o iyalocha) o lo spirito di una persona morta che ritorna, assume
corporeità nel santero e parla attraverso di lui al diretto interessato.


Ifá è la massima capacità divinatoria della Regla de Ocha. Si tratta di un
campo estremamente esoterico e basato essenzialmente sull’abbinamento di
numeri e di leggende da cui il babalao è in grado di trarre previsioni ed
avvertimenti. Gli strumenti di lettura sono l’ékuele (detta anche cadeneta),
collana fatta di otto gusci di lumaca o di noce di cocco, ed il tablero, che
rappresenta il mondo ed i punti cardinali, sul quale viene sparsa una polvere
bianca e lanciati una manciata di semi.

La Santería, detta anche brujeria, ovviamente ha un carattere prammatico ed i
suoi affiliati cercano di risolvere le esigenze spirituali e materiali per suo
tramite.

Nelle cerimonie religiose “animali” e “vegetali” sono messi in relazione con gli
dei. Si tratta soprattutto di tuberi, pollame e montoni. Agli orishas vengono
anche offerte bevande ed alimenti delle “feste”. Sugli altari “casalinghi”, dove
ci sono i simulacri del santo, si vedono spesso contenitori di liquidi, candele,
giocattoli, caramelle ed altri oggetti vari. Il sacrificio degli animali, sempre
secondo la tradizione, è utile per cambiare in meglio la sorte e la vita degli
esseri umani.

Altre due importanti religioni africane sopravvivono a Cuba: la Regla de Palo o
Mayombe ( con al suo interno tre sette: Palo Mayombe – prevalentemente
magia nera , Briyumba – magia bianca, Kimbisa – la più antica) giunta dal
Congo, e la seconda la società segreta Abakuá (ricreata dai membri dell’epke,
leopardo in lingua efik) dalla zona nigeriana del Calabar, sviluppatasi a La
Habana, Matanzas e Cárdenas.

Comunque è bene si sappia che , all’interno di una medesima famiglia, non
tutti i componenti seguono queste pratiche religiose. Ma quella parte del
popolo che lo fa generalmente rispetta, anche a costo di rinunzie personali, i
parametri dettati dalla consuetudine generalizzata.

Si stabiliscono sedi di incontro e di aggregazione dove vengono raggiunti
momenti “forti” di spiritismo che distolgono dalla vita quotidiana e portano ad
una evasione fortificante per la persona.

Luoghi e cerimonie dove il ballo e la musica, nel sangue del popolo cubano,
assumono un aspetto corale importantissimo, e le danze, diverse secondo
l’orisha celebrato, hanno come tema portante i riti della “possessione” e del
“trans”, e la rappresentazione per l’appunto delle vite e delle gesta delle varie
divinità.

Luoghi e cerimonie dove non manca mai ron e cerveza e divisa e tabaco.

La musica è quasi esclusivamente composta da basi ritmiche e melodie vocali
in cui si alterna una voce dominante detta diana o gallo ed un coro. Gli
strumenti utilizzati principalmente sono tamburi chiamati batá (di tre tipi: iyá o
madre, itótele quello di mezzo, okónkolo il più piccolo), dotati di valenza
religiosa e custoditi gelosamente in una stanza “sacra” detta igbodú delle case-
tempio dei santeros e dei babalaos.

Una nota finale mi pare doverosa: tra gli stranieri alcuni sono incuriositi e
chiedono ausilio ai santeros per esigenze di salute, di buona riuscita nel lavoro
o nel rapporto con la persona cara e con i figli, con esito spesso positivo. Altri
la praticano come nuova religione, stimolati anche dai frequenti ritorni a Cuba.

E chi volesse saperne di più, ebbene deve andare proprio sul posto: solo a
Cuba potrà avere risposta limitatamente a certe domande, perché a tutte non


è possibile. Lo capirete quando il santero o la santera vi sorrideranno
mostrando i loro denti bianchissimi, volendo così significare che intendono
custodire il segreto.


Prima stesura 2 maggio 1997

Proprietà letteraria riservata


© by Roberto Dalzoppo

martedì 3 gennaio 2012

Per chi non avesse conosciuto la mitica "Aurika"

Quanto riportato da questa mail circolante a Cuba è ben anteriore al cosiddetto "periodo especial"...


Para que te rías!!!
La Vieja Lavadora Rusa!!!

Estoy seguro que cuando los rusos la inventaron nunca imaginaron el sinfin de utilidades que tendria en Cuba:

Lo primero que se quitaba era la junta plástica plateada que calzaba la tapa, recuerdan? era perfecta para un cinto de mujer, al cual lo único que habia que adaptarle era una hebilla pequena, reciclada de algun par de zapatos viejos, hacerle un par de huecos con un clavo caliente y ya, perfecto!

Luego la secadora, que generalmente funcionaba por muy poco tiempo, se convertia en maceta! Se extraia el cesto de aluminio (era muy "elegante" y sobre todo, no se oxidaba) se llenaba de tierra y.. para las malangas era perfecto!!!

El motor se ajustaba no se como, el hecho es que se convertia en uno de los mas potentes ventiladores en la historia de casi todos los cubanos de la isla, aquellos que hacian un ruido bestial y que vibraban tanto que habia que calzarlos con una frazada o te caminaban por toda la casa..

Por ultimo, la tapa de la lavadora era imprescindible para el cake de cumpleaños!!! La primera pregunta que te hacian los dulceros en Cuba cuando mandabas a hacer un cake era:

"Tienes una tapa de lavadora?" "Si la tienes, traemela!"

Son... Cosas de cubanos!!!

Humor cubano

Tradizionalmente, a Cuba, i regali non li porta Babbo Natale o l'obsoleto Gesù Bambino, ma i Re Magi che naturalmente si festeggiano il 6 Gennaio come da noi la Befana che porta una "coda" di regali natalizi, specialmente ai bambini romani.


Queridos Reyes Magos…
Lo único que pido para el próximo año...
es una cuenta bancaria gorda y un cuerpo delgado ...

¡Por favor, no mezclar las cosas como el año pasado!

Come Bertoldo...scherzando

ABRAN bien los ojos!
SABIA USTED QUE UNA SIMPLE EMPLEADA, CAJERA DETRAS DE UNA COMPUTADORA EN UNA OFICINA COMERCIAL DE ETECSA PERCIBE UN SALARIO EQUIVALENTE A PESOS MONEDA NACIONAL.
430 PESOS CUBANOS SALARIO BASICO
140 PESOS CUBANOS ESTIMULO EN MONEDA NACIONAL.
27 CUC ESTIMULO EN MONEDA CONVERTIBLE.
ADEMAS DE UNA MERIENDA CONSISTENTE EN UN PEPINO DE REFRESCO Y UN BUEN PAN SURTIDO.
TRABAJAN
SORPRENDIDO el salario de un médico es el %
de esa suma total. claro usted dira que faltarian la SUMA DE ESTIMULOS COMO:
FALTAS DE RESPETO,
AGRESIVIDAD,
RIESGOS,
HAMBRE EN GUARDIAS,
FALTA DE SUEÑO,
NOCTURNIDAD GRATIS,
FINES DE SEMANA,
DIAS FERIADOS,
FALTA DE COMPRENSION,
STRESS,
ENVEJECIMIENTO PREMATURO,E
INGRATITUD GENERALIZADA.
No creo QUE SE SORPRENDA, ese solo es un ejemplo de tantos de IRRACIONALIDAD
por un lado TUBERIA ABIERTA Y POR EL OTRO
TUBERIA CERRADA!
como diria CALVIÑO, BIEN VALE LA PENA MUDARSE PARA ETECSA.
ESTO SE CONVIERTE EN UN VIRUS QUE BORRA TODO EL DISCO DURO SI NO LO REENVIA A SUS COLEGAS

lunedì 2 gennaio 2012

Arriva l'inverno (tropicale)

In arrivo, tra oggi e domani, un nuovo "frente frìo", credo che sia il 20° della stagione o giù di li... che però sembra porti davvero il "frìo", sono annunciate, per i prossimi giorni, temperature comprese tra i 10 e 18 gradi. Si tratta di una grande massa d'aria artica che arriva dal Canada scendendo lungo gli Stati Uniti e seppur arrivando debilitata al Tropico, contribuisce a farci sentire l'inverno. Non è un caso eccezionale, ma abbastanza limitato. Prepariamo felpe e pigiami...